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Nexus 2020: innovazione e senso di comunità

Si è tenuta ad Amsterdam, a marzo, la sesta edizione del Nexus Business Forum, N!BF 2020, dal titolo “Moving forward, growing stronger”, incentrata su tre tra i principali pilastri del Gruppo: innovazione, imprenditorialità e comunità

Andare avanti, crescendo più forti: il Nexus Business Forum, N!BF 2020 tenutosi lo scorso 10 marzo è stato organizzato quando la pandemia del Covid-19 si stava rapidamente diffondendo in Europa, iniziando a incidere in modo evidente anche sull’economia globale. Ad apertura del Forum, Akram Sharour, Nexus Chairman, ha ricordato che Nexus è passata da un fatturato di 2,5 miliardi di euro nel 2014 a 27,5 miliardi di euro nel 2019. Una crescita significativa, che il Gruppo intende proseguire con l’obiettivo di continuare a essere protagonista nell’aftermarket indipendente. Gael Escribe, CEO di Nexus, ha chiarito sempre in apertura che nonostante una nuova crisi economica alle porte per l’emergenza sanitaria che stiamo globalmente attraversando, sia necessario continuare a portare avanti il proprio business, seppure in massima sicurezza. Ha poi evidenziato i risultati raggiunti da Nexus negli ultimi 6 anni, a partire dall’espansione nei diversi continenti in cui si è consolidata, investendo in innovazione e coinvolgendo chi ha idee da condividere.

Previsioni per l’aftermarket
A entrare nel vivo del forum e a considerare gli sviluppi che l’aftermarket avrà nell’immediato futuro è stato Geng Wu, Associate Partner McKinsey & Company, che ha ipotizzato un’evoluzione del settore fino al 2030 differenziata per aree geografiche, con un tasso di crescita di circa il 3,6% l’anno. Per Geng Wu a beneficiare dei migliori risultati saranno le economie emergenti e le aziende che punteranno sulle nuove tecnologie (CVs, connettività e AVs). Senza avere davanti una sfera di cristallo, ma con realistico ottimismo, l’esperto ha sostenuto che la crescita in questo decennio dovrebbe essere negli Stati Uniti del 2,2, in Europa del 2,1%, in Cina del 7,9%, nel resto dell’Asia del 6,4% e nel resto del mondo del 2,2%.

Geng Wu ha ripreso evidenziando che per il futuro bisognerà considerare la presenza di quei trend che condizioneranno gli scenari. L’aftermarket per i nuovi EVs entro il 2030 crescerà del 24%, la calibrazione ADAS con i relativi controlli crescerà del 23%, batterie e componenti specifici per l’elettrico del 2%, l’e-commerce tra il 3 e il 4, le flotte per una mobilità condivisa del 2%. Questo scenario richiederà sempre più manodopera specializzata, in grado di lavorare sulle nuove generazioni di veicoli. Commentando questi dati Gael Escribe ha affermato: “Siamo davanti a una trasformazione che non possiamo ignorare, dobbiamo essere pronti ad affrontare questi cambiamenti, a guidare la nostra rete verso queste trasformazioni, cercando di capire come attrarre nuovi talenti verso l’industria. Per farlo monitoriamo tutte le opportunità di innovazione, incluse le startup. Abbiamo fondato Nexus con l’obiettivo di essere vincenti, la trasformazione fa parte del nostro core business ma abbiamo bisogno di persone ingegnose e di valore, aperte verso le novità, per sviluppare collaborazioni proficue”.

Nuove opportunità e nuovi talenti
Gael Escribe ha continuato a sottolineare l’importanza di un team composto da nuovi talenti, attitudine già presente nella comunità Nexus che ha integrato in tutto il mondo i propri collaboratori con l’obiettivo di crescere insieme. Ha poi presentato i numeri del Gruppo: 170 membri, 1.648 affiliati, 84 distributori, 12 uffici presenti in 138 Paesi. Per il Gruppo la formazione è un asset importante e in India ha lanciato il progetto del Knowledge Center con una parte dedicata alla carrozzeria, postazioni per la riparazione e spazi per un concept che Nexus intende diffondere in un numero crescente di continenti.

“La mission che abbiamo per i prossimi 5 anni – ha chiarito Gael Escribe – è quella di puntare sugli investimenti ed entrare progressivamente in un modello ITG. Quando vediamo colossi come Google e Microsoft interessati all’automotive, pensiamo che quelli potrebbero essere delle potenziali opportunità, perché ci obbligano a ipotizzare modelli alternativi. Dobbiamo insistere sulla globalizzazione dei nostri partner ed è per questo che abbiamo decentrato la nostra organizzazione. Siamo partiti da Ginevra, poi abbiamo aperto un ufficio in Germania, uno a Chicago e uno a Tokyo, con l’obiettivo di essere presenti in Europa, negli Stati Uniti e in Asia, consapevoli però che anche l’Australia sarà una delle regioni più di successo nei prossimi anni”.

Secondo Guenter Weber, Senior Vice President, Automotive Aftermarket Division Bosch – presente al meeting – per avvicinare nuovi talenti è fondamentale trasmettere un’immagine edificante ed efficace dell’industria. Per questo motivo insieme a Nexus ha lanciato un programma di scambio, per offrire la possibilità alle giovani generazioni di lavorare all’estero in aziende che si occupano del segmento indipendente, consapevoli che spesso i più giovani sono attratti dalla prospettiva di confrontarsi con le attività lavorative dei Paesi stranieri.

Economia e business
A sottolineare l’importanza di una pianificazione economica dell’industria è stato Christoph Wolff, Chief Development Officer, European Climate Foundation e membro del comitato esecutivo del World Economic Forum (WEF). Christoph Wolff ha presentato l’attività del WEF, organizzazione internazionale fondata nel 1971 con sede a Ginevra che opera su scala globale, che cerca di individuare i megatrend in atto e concentrarsi sui grandi temi di interesse sovranazionali.

“Stiamo cercando di capire, a fronte dell’emergenza Covid-19, quale potrà essere la risposta alla conseguente crisi globale e cosa comporterà per l’aftermarket – ha dichiarato Wolff – Non eravamo preparati ad affrontare un’emergenza del genere. Sappiamo però che resta cruciale per le aziende preoccuparsi della sostenibilità, altrimenti rischiano di non essere competitive, continuando allo stesso tempo a investire sulle nuove tecnologie e aspettandosi un cambiamento nella catena di valori”. Come ha ribadito Christoph Wolff, bisogna pensare a forme di mobilità differenti, alla green mobility, alla sicurezza, alla mobilità come servizio, all’introduzione di piattaforme e standard da stabilire tra città e regioni, con l’aftermarket che ha un ruolo significativo da giocare. Christoph Wolff ha poi spiegato perché il WEF ha deciso di avviare una partnership con Nexus, affermando che entrambi hanno interessi complementari nell’ecosistema automotive.

Un passo avanti
Thierry Mugnier, CFO & CIO Nexus Automotive International, ha sottolineato la necessità di diffondere e fare diventare l’innovazione una realtà comune alle aziende. “Il livello di sviluppo che abbiamo visto negli ultimi 15 anni è senza precedenti in termini di innovazione con nuovi progetti di business, con più opportunità, nuovi servizi e con una comunità che ci sostiene, perché ha capito che a guidarci è la nostra visione del futuro, percepito in termini di opportunità. Non inventiamo nuove condizioni di mercato, ma cerchiamo di usare gli strumenti del mercato per raggiungere i nostri obiettivi di crescita. La vocazione all’innovazione fa parte del Dna di Nexus, un motore che ci ha guidati sin dagli inizi”.

In questo senso Nexus vuole essere un acceleratore di crescita, proponendo nuovi modelli e nuove soluzioni. A questo proposito, Thierry Mugnier ha ricordato la piattaforma Nexus, accessibile su scala globale dai produttori e distributori della comunità Nexus: un esempio del sistema che permette di ottimizzare l’organizzazione e facilitare il lavoro di ognuno. Anche Mugnier ha poi ribadito l’importanza della sostenibilità: “L’industria e tutto l’aftermarket devono orientarsi verso scelte green, incluse le officine, con un eventuale concept che le racchiuda”.

INTERVISTA A GAEL ESCRIBE

Gael Escribe, Amministratore Delegato di Nexus, ci racconta come il Gruppo si è organizzato per gestire l’emergenza Covid-19.

Quali azioni ha intrapreso Nexus in risposta alla situazione attuale?
“In Nexus manteniamo sempre un atteggiamento positivo. Siamo consapevoli di ciò che sta accadendo e quali saranno le conseguenze di questa crisi sociale ed economica, ma non vogliamo scoraggiarci. Questo momento ci offre l’opportunità di ripensare, di esaminare nuovi modelli di business, in particolare per quanto riguarda la distribuzione, e anche di concentrarci su nuovi progetti. Prepararsi per domani significa che dobbiamo reagire al presente. Abbiamo messo in atto un forte programma di riduzione dei costi, riducendo del 30% le nostre spese. Inoltre, non c’è domani senza un’azione adeguata oggi: ecco perché abbiamo creato N! United, un’iniziativa di solidarietà a cui sia la comunità Nexus che tutto il mercato possono contribuire per donare mascherine chirurgiche agli ospedali nei Paesi più colpiti. La prima donazione è stata effettuata proprio in Italia, con la consegna di 10.000 mascherine nell’ospedale di Bergamo”.

Quali sono gli impatti sui vari mercati?
“Siamo particolarmente preoccupati per le azioni intraprese dalle Case auto nordamericane che hanno adottato misure drastiche, come la riduzione del salario del 25%. Le loro azioni potrebbero influire sulla ripresa in Europa, incidendo sui fornitori che servono il mercato americano, determinando un numero enorme di licenziamenti”.

Qual è la sua opinione sul mercato globale?
“Osservando le cifre attuali, le azioni dei produttori globali e vari studi e relazioni, riteniamo che nel corso dell’anno il mercato sarà influenzato da una perdita del 30% in tutto il mondo. Ciò genererà tensioni tra i produttori di OE e aftermarket. Possiamo aspettarci di vedere l’industria automobilistica particolarmente disturbata dalla crisi, molto più che l’aftermarket”.

Avete rinegoziato le condizioni con i vostri membri e fornitori durante questo periodo?
“No, non lo abbiamo fatto, ma certamente dobbiamo ripensare alle nostre relazioni. Una critica fatta in questo periodo dai fornitori ai distributori è che a fronte della loro disponibilità a rinegoziare le condizioni non hanno avuto una garanzia di rendimenti ‘a volume’. Quindi, questo potrebbe essere per noi il momento giusto per pensare a supportare maggiormente i nostri fornitori con impegni più importanti, poiché saranno tra i principali attori del riavvio dell’industria, e la mobilità ricomincerà inevitabilmente più rapidamente dell’industria OE. Una migliore collaborazione tra produttori e distributori è auspicabile non solo a livello globale o nazionale, ma anche con i distributori regionali. In questo momento dovrebbero prepararsi a una ripresa della domanda e di conseguenza dovrebbero razionalizzare le loro scorte a magazzino”.

Pensare fuori dagli schemi…
“Nexus sta anche ripensando al rebate annuale. Stiamo richiedendo ai produttori di attrezzature degli sconti trimestrali per i nostri membri. Si tratta di immaginare un nuovo approccio più utile a tutti, in modo tale che i distributori possano beneficiare di una ‘bolla di ossigeno’ finanziario più regolare. Le riunioni trimestrali consentono inoltre di ricordare più frequentemente gli impegni assunti. In sintesi, l’aftermarket sopravviverà se adotterà nuovi approcci. Siamo pronti per qualsiasi soluzione creativa. Penso che essere aperti e pensare fuori dagli schemi contribuirà a trovare nuovi modi per uscire dalla crisi nel migliore modo possibile”.

 

a cura di Claudia Marfella