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Smart city e smart mobility, per un futuro sostenibile

Per la quasi totalità degli italiani vivere in un mondo più sostenibile migliora la qualità della vita. Ma istituzioni e media sono chiamati a fare la loro parte. Ponendo regole certe e facendo da traino per il cambiamento. È quanto emerge dalla ricerca del “Corporate Vehicle Obsevatory” di Arval Italia in collaborazione con Doxa

Sostenibilità, ovvero qualità della vita migliore. Per la maggior parte degli Italiani (96%) la principale conseguenza di un mondo più sostenibile è il miglioramento della qualità della vita. Per ottenerla, città “smart” e lo sviluppo di una mobilità intelligente sono ingredienti significativi. E se la maggioranza dei cittadini (55%) è concorde sul fatto che ciascun individuo può impegnarsi per un mondo migliore, senza Istituzioni e Informazione non si va lontano.

È questo uno dei trend che emerge dalla ricerca “Sostenibilità, smart city e smart mobility”, condotta su un campione di 1.500 Italiani e realizzata, in collaborazione con Doxa, dal Corporate Vehicle Observatory (CVO) di Arval Italia, la piattaforma di ricerca indipendente dell’azienda leader nel noleggio a lungo termine, nata per indagare le novità e i trend della mobilità.

La qualità della vita e le aspettative sul futuro

Dati alla mano, una migliore qualità della vita, per il 62% degli Italiani, si traduce nel vivere in città meno inquinate; seguono, per il 51% dei connazionali, il contribuire al risparmio di risorse come energia e acqua e, ancora, l’opportunità di avere migliori servizi di trasporto pubblici (42%).

La garanzia di una buona qualità della vita risulta dunque collegata in primo luogo alla possibilità di essere in salute, evocando la necessità di una gestione sana e consapevole delle principali risorse naturali.

Se il bisogno di vivere in un mondo sostenibile è condiviso all’unanimità (per l’81% è importante per ogni persona, per il 18% per i propri figli e nipoti), meno condivisa è la fiducia nella sua realizzazione: sul futuro, gli italiani sono spaccati a metà. Solo il 50% pensa che tra 5 anni il mondo sarà davvero migliore. Tra gli elementi principali che fanno ben sperare chi vede rosa, l’attenzione al bene dei propri figli (56%) che potrà spingere a comportamenti più “virtuosi” e l’informazione (54%), ritenuta utile per far comprendere i benefici che derivano da un mondo sostenibile.

Gli interessi economici (68%) e l’egoismo delle persone (55%) frenano invece la fiducia in un futuro più sostenibile.

Smart City e Smart Mobility

Nel contesto della sostenibilità, si collocano i concetti di smart city e smart mobility, che possono avere un ruolo importante nello sviluppo di una migliore qualità della vita generale. Secondo gli Italiani, ad accomunare questi due concetti di cui si parla spesso, ci sono due temi centrali: tutela dell’ambiente e usability, ovvero la combinazione di efficacia ed efficienza nell’utilizzo dei servizi, con la tecnologia a svolgere un ruolo fondamentale, di facilitatore, che ponga sempre l’uomo al centro.

Diversi i comportamenti positivi che gli Italiani ritengono di praticare, nel loro quotidiano, in favore di una mobilità smart-oriented: l’81% si muove a piedi o in bicicletta per percorsi brevi, il 59% si informa su come guidare in modo sempre più sicuro e il 57% su come farlo in modo più pulito. Ancora, il 41% usa più mezzi quando si sposta, combinando ad esempio auto e bici o auto e mezzi pubblici.

Istituzioni e Informazione sono fondamentali

Insomma, gli Italiani sono disposti a impegnarsi individualmente, ma chiedono di essere guidati. Sebbene il 55% degli intervistati attribuisca al singolo cittadino il ruolo di principale promotore di un mondo sostenibile, la quasi totalità degli Italiani chiede alle istituzioni pubbliche (allo Stato ma anche ai Comuni e alle Regioni) formazione nelle scuole su cosa sia necessario fare per abitare in un mondo che offra una qualità della vita migliore e maggiore informazione verso i cittadini sui potenziali benefici prodotti da smart city e smart mobility (94%).

Gli intervistati manifestano anche il desiderio e la necessità di maggiore chiarezza sui vantaggi e gli svantaggi (91%) e le situazioni in cui è meglio scegliere i diversi tipi di alimentazione dell’auto (93%).

I racconti dei rispondenti, a cui è stato chiesto di scrivere liberamente come la smart city e la smart mobility si potranno realizzare contribuendo a una qualità della vita migliore, hanno evidenziato, seguendo la propria immaginazione, molti spazi di azione connessi tra loro. Questi riguardano la diffusione di una mobilità pubblica e privata efficiente ed ecologica, la realizzazione di aree verdi, isole pedonali e piste ciclabili riservate a bici, ma anche a tutti i mezzi elettrici, come i monopattini, insieme ad una attività di sensibilizzazione da parte delle istituzioni mirata allo sviluppo del senso civico in tutti i cittadini.

La sicurezza rappresenta uno dei temi su cui si concentra l’attenzione degli italiani e, per il raggiungimento di un bene più grande, di cui ciascuno possa beneficiare, si dichiarano addirittura disponibili a rinunciare in parte alla loro privacy, ad esempio accettando di trasmettere i dati raccolti dalla propria auto a polizia (33%), al proprio comune di residenza (32%) o alle società produttrici di dispositivi di tracciamento dati (28%). In cambio, appunto, di ottenere, in primis, una maggior sicurezza quando si è alla guida (38%).