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Revisioni: rodaggio difficile per il nuovo protocollo

Confartigianato sollecita interventi del Governo per le difficoltà relative al nuovo protocollo Mctc Net2

Dal 2015 è in vigore un nuovo sistema di revisioni per auto e moto, il cosiddetto Mctc Net2, che ha l’obiettivo di impedire le frodi e migliorare la sicurezza stradale. La novità riguarda 15 milioni di cittadini l’anno alle prese con il controllo obbligatorio dell’efficienza del proprio veicolo. Ma, a 9 mesi dal debutto, le cose non funzionano come dovrebbero. L’allarme arriva dai Revisori auto di Confartigianato, che hanno fatto il punto della situazione in un convegno organizzato il 17 settembre a Roma. All’iniziativa, realizzata in collegamento streaming con le Associazioni di Confartigianato di tutta Italia, hanno partecipato imprenditori, esponenti del Ministero dei Trasporti, dei consumatori e dei settori interessati. Per adeguarsi al nuovo sistema informatico, gli imprenditori hanno speso oltre 100 milioni. Un investimento cospicuo che, però, è messo a rischio da problemi tecnici di funzionamento di Mctc Net2. Inoltre, a fronte delle risorse investite, i revisori auto sollecitano l’adeguamento delle attuali tariffe bloccate da ormai 11 anni.

Denunce e richieste sottolineate dal Presidente dei Revisori Auto di Confartigianato, Vincenzo Ciliberti: “Bisogna intervenire sulla normativa. Sono quattro punti semplicissimi che porterebbero una riduzione dei tempi e quindi dei costi della revisione. E poi c’è il problema della tariffa che non è più rinviabile perché risale al 2004. Nel frattempo i costi delle aziende sono lievitati enormemente: abbiamo dovuto effettuare numerosi interventi sulle attrezzature e acquisirne di nuove con un investimento complessivo tra 100 e 150 milioni. A fronte di questo, il Governo ha l’obbligo di riconoscere l’adeguamento delle tariffe. Lo stabilisce la legge sulle revisioni. Bisogna soltanto applicare le leggi dello Stato e noi rivendichiamo questo”.

Ai problemi denunciati dai revisori auto di Confartigianato ha risposto l’ingegner Stefano Baccarini, dirigente del Dipartimento Trasporti Terrestri del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti.
“Ci sono provvedimenti in corso di definizione che già rispondono ad una parte delle richieste dei revisori. L’aggiornamento Istat è l’unico modo per risolvere la problematica. E va fatta congiuntamente. Noi dal punto di vista amministrativo, e i revisori auto assumendo iniziative che sono proprie di una categoria professionale”.