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Stop al motore endotermico nel 2035: la posizione di Adira

Dal 2035, in Europa, tutte le auto nuove saranno elettriche. Critiche e perplessità dal mondo dell'auto: l'opinione di Adira

Due giorni fa, il Parlamento Europeo, approvando a maggioranza una specifica proposta della Commissione nel quadro della riduzione delle emissioni inquinanti, ha deciso che nel 2035 tutte le auto nuove saranno elettriche. Di conseguenza, usciranno di produzione le auto a benzina, diesel, metano e perfino le ibride e verranno relegate al mercato dell’usato.

“È sicuramente una presa di posizione importante – afferma Piergiorgio Beccari, Presidente Adira – ma che in ogni caso, almeno in questo momento, deve prestarsi a spunti di riflessione obiettivi e calibrati”.

Preliminarmente, la scelta del Parlamento Europeo conferma quanto Adira ha sempre sostenuto tutte le volte in cui è intervenuta sull’argomento. E cioè che il Green Deal (annunciato dalla presidente della Commissione Ursula Von der Leyen al momento del suo insediamento) è un cammino tracciato per portare l’Europa verso il futuro e dal quale, al momento, non si torna indietro.

La proposta andrà all’esame dei singoli governi degli Stati membri e in tale sede sicuramente emergeranno le consapevolezze già più volte dichiarate dai politici nazionali (e non) circa le difficoltà produttive, logistiche ed economiche conseguenti ad una decisione così profonda. Dall’altro, si aprirà la concertazione tra Consiglio, Commissione e Parlamento (ossia i tre organi preposti alla formazione delle norme europee) che potrebbe anche apportare modifiche profonde.

Auto elettriche: i problemi della transizione all’elettrico

E’ indiscutibile che la transizione all’elettrico (almeno così come fino ad ora disegnata) ponga problemi enormi da risolvere.

  • Questioni strutturali (si pensi ad esempio alla produzione delle batterie elettriche oggi quasi del tutto concentrata in Asia)
  • Questioni occupazionali (alto è il rischio di perdita di molti posti di lavoro nell’industria dell’auto) passando da quelle più propriamente commerciali (il mercato delle auto elettriche oggi è appannaggio di una minoranza di consumatori “alto spendenti”)
  • Questioni di natura ambientale (oggi come oggi, dove le auto contribuiscono al 12% delle emissioni nocive, rinunciare alla benzina in favore di energia elettrica prodotta bruciando carbone, come ancora succede, non sembrerebbe la scelta migliore dal punto di vista ambientale)

Ogni Stato membro dell’Unione dovrà muoversi per fare in modo che la “svolta verde” possa in effetti rappresentare un’occasione da sfruttare e non una situazione di rammarico e rimpianto per ciò che è stato perso.

“Per quanto riguarda l’attività di Adira – afferma ancora Beccari – queste brevi riflessioni chiariscono come, una volta di più, sarà fondamentale partecipare al processo decisionale in atto (ovviamente tanto a livello nazionale che comunitario) per fare in modo che la distribuzione di ricambi indipendente, e più in generale tutto l’automotive aftermarket indipendente, possa avanzare le proprie istanze ed avere in ogni momento le idee chiare e gli strumenti necessari per muoversi all’interno di questa fase di transizione in maniera proattiva”.