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Primo trimestre positivo per il mercato autocarri, rimorchi e autobus

Tutti i comparti chiudono positivamente il primo trimestre del 2018: +8% per gli autocarri, +13,9% per i rimorchi e semirimorchi pesanti e +13,4% per gli autobus

A marzo 2018, sono stati rilasciati 2.366 libretti di circolazione di nuovi autocarri (+0,5% rispetto a marzo 2017) e 2.064 libretti di circolazione di nuovi rimorchi e semirimorchi pesanti, ovvero con ptt superiore a 3.500 kg (+6%), suddivisi in 128 rimorchi (-27,3%) e 1.936 semirimorchi (+9,3%). Il mercato autocarri, pur rimanendo positivo a marzo, risulta in rallentamento rispetto ai primi due mesi dell’anno, in cui aveva registrato, rispettivamente, un incremento del 17% a gennaio e del 7% a febbraio.

Sia per gli autocarri che per i veicoli trainati si mantiene un trend positivo nei primi tre mesi del 2018, con 6.976 libretti di circolazione di nuovi autocarri, l’8% in più dell’analogo periodo del 2017, e 4.990 libretti di circolazione di nuovi rimorchi e semirimorchi pesanti (+13,9% rispetto a gennaio-marzo 2017), così ripartiti: 361 rimorchi (-7,7%) e 4.629 semirimorchi (+16%).

“Il segno positivo di questi mesi è stato sicuramente supportato e influenzato dagli incentivi agli investimenti delle imprese di autotrasporto 2017, conclusi il 15 aprile. Data l’attuale situazione di incertezza politica, e per evitare che il mercato possa bruscamente arrestarsi, auspichiamo che il Governo in carica possa, nella sua attività di ordinaria amministrazione, pubblicare quanto prima il Decreto investimenti 2018, incrementando il sostegno a favore dei carburanti alternativi e dei rimorchi per l’intermodalità dotati di componentistica innovativa”, riporta ANFIA

Ricordiamo che nel 2017 è stata particolarmente significativa (+152%) la crescita delle immatricolazioni di autocarri a metano e a gas naturale liquefatto (GNL), dato che evidenzia l’incoerenza che potrebbe avere un aumento (anziché una riduzione) delle agevolazioni all’acquisto di mezzi ad alimentazione convenzionale a discapito dei carburanti alternativi, rispetto alle importanti politiche di sostenibilità adottate negli ultimi anni.

Come riportato nel “Dossier Trasporto merci su strada in Unione europea e in Italia” appena pubblicato da ANFIA, il Logistic Performance Index 2016 della Banca Mondiale – che misura l’efficienza logistica nel trasporto internazionale – colloca al 21°posto nella classifica mondiale l’Italia, superata, nei primi 20 posti, da ben 11 Paesi dell’UE. C’è da dire che anche la quota di trasporto internazionale detenuta dall’Italia sul totale delle tkm movimentate è contenuta, essendo pari all’11%. Guardando ai dati statistici rilevati dai vettori registrati in Italia, nel 2016 (ultimo dato disponibile), il traffico internazionale bilaterale (escluso cross-trade e cabotaggio1) ha movimentato 11,6 miliardi di tkm, con un calo del 4,6% rispetto al 2015. Cross-trade e cabotaggio, invece, pur movimentando soltanto 300 milioni di tkm e 502 milioni di tkm rispettivamente, hanno registrato aumenti del 50% e del 23%. L’Italia, tuttavia, tra i Paesi ospitanti il cabotaggio, è al 3° posto in UE (dopo Germania e Francia) e i primi 3 Paesi che praticano cabotaggio in Italia sono Germania, Romania e Polonia.

Il rinnovamento delle flotte e del parco circolante – elemento chiave per un sistema dei trasporti e della logistica efficiente, sicuro, sostenibile e tecnologicamente avanzato – contribuisce al necessario miglioramento della posizione del nostro Paese nel Logistic Performance Index. Le innovazioni tecnologiche dei veicoli industriali e rimorchi di ultima generazione, unite alla progressiva digitalizzazione delle infrastrutture, infatti, consentono soluzioni di grande efficienza, applicabili a tutte le tipologie di veicoli.

Dall’analisi del Dossier emerge, poi, che in UE la modalità del trasporto merci su strada continua ad essere la preferita: gli autocarri trasportano il 71,7% (in Italia oltre l’80%) delle merci movimentate su terra. Dopo il decremento registrato nel 2012, il traffico merci su strada ha ripreso a crescere, ma l’evoluzione del trasporto su gomma non è stata uniforme. I dati, infatti, mostrano che il volume di tkm movimentate dai Paesi dell’UE15 è passato dall’82% del traffico totale nel 2005 al 68,5% nel 2016, differenza conquistata dai 13 Paesi del Centro ed Est Europa. Rispetto al 2013 (anno di ripresa del traffico), solo Belgio, Francia, Italia, Paesi Bassi, Portogallo e Repubblica Ceca presentano ancora volumi in calo, mentre Bulgaria e Romania registrano incrementi superiori al 30% e Svezia, UK, Irlanda, Grecia e Croazia sopra il 20%.

(fonte: ANFIA)