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L’impatto dello stile di guida sui costi di gestione della flotta

Una ricerca del Corporate Vehicle Observatory di Arval Italia, realizzata in collaborazione con la società di ricerca Vector, analizza l’impatto dello stile di guida dei driver sui costi di gestione della flotta

I comportamenti inadeguati alla guida incidono significativamente sui costi di gestione della flotta: lo rivela una ricerca del Corporate Vehicle Observatory di Arval Italia, realizzata in collaborazione con la società di ricerca Vector, volta ad analizzare l’impatto dello stile di guida dei driver sui costi di gestione della flotta. 

Lo stile di guida incide in modo diretto sui costi di gestione della flotta, determinando un aumento dei costi di manutenzione ordinaria dovuti, ad esempio, ad una maggiore usura dei freni, dei costi relativi a sanzioni dovute a infrazioni del codice della strada e del consumo di carburante.

In particolare, bisogna considerare che il consumo di carburante aumenta significativamente su percorsi extraurbani, a velocità elevate e, di conseguenza, l’impatto maggiore dei costi di gestione della flotta è dato proprio dalla velocità: i consumi, infatti, raddoppiano se si passa da 90km/h a 120 km/h e triplicano perfino nel confronto tra una velocità di 90 km/h e 140 km/h.

Al contrario, in contesti urbani, è uno stile di guida con brusche accelerazioni e frenate che può comportare maggiori consumi fino a oltre il 50% rispetto a uno stile di guida più tranquillo.

Il non corretto stile di guida dei driver può provocare un incremento dei costi di gestione della flotta anche indirettamente, a causa soprattutto dell’aumento dell’incidentalità, i cui principali fattori di rischio, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, sono tutti legati ai comportamenti tenuti alla guida.

Tra questi, si rimarcano la velocità, che influisce direttamente sulla probabilità del verificarsi di incidenti e sulla gravità delle conseguenze dell’incidente stesso oltre ad incidere sulle emissioni con effetti indiretti sulla salute delle persone; la guida non sobria; il mancato o non corretto utilizzo del casco, il cui uso può ridurre il rischio di morte di quasi il 40% e di lesioni gravi di oltre il 70%; il mancato o non corretto utilizzo della cintura di sicurezza e dei sistemi di sicurezza per bambini e la guida distratta, nell’ambito della quale si evidenzia come l’utilizzo del telefono cellulare alla guida aumenta di circa 4 volte le probabilità di incidente.

Da questi dati emerge quindi come la guida a velocità eccessive rappresenti il fattore che incide maggiormente sui costi di gestione, incidendo sia sui consumi che sull’incidentalità, aumentando al contempo i rischi connessi ad altri comportamenti inadeguati.

Sempre secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, per ridurre i fattori di rischio, sarebbero necessari interventi che abbiano come obiettivo il corretto comportamento degli utenti della strada, sia con l’emanazione di leggi in materia di sicurezza stradale e misure che ne sollecitino il rispetto, sia in termini di sensibilizzazione dell’opinione pubblica.