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Filtro carburante: a cosa serve e cosa succede quando è intasato

Il filtro carburante è un vero e proprio best seller nel mondo dei ricambi, presente in grande quantità negli scaffali di ogni distributore e ricambista. Il filtro carburante, più specificamente filtro gasolio o filtro benzina, ha infatti l’importante funzione di filtrare le impurità presenti nella benzina e nel gasolio, impedendo a residui e micro-particelle di raggiungere il motore e provocare danni ai componenti.

Il principio di funzionamento è quello di tutti i filtri: il carburante entra nel filtro e passa attraverso un media filtrante che ne trattiene le impurità e umidità, uscendo in condizioni ottimali per alimentare il motore. L’ elemento filtrante può essere costituito da uno strato singolo di materiale poroso o da più strati, anche di materiali diversi, che massimizzano l’efficacia del filtraggio. Il filtro carburante, in particolare nei motori diesel, deve essere sostituito periodicamente, per evitare che il filtro si intasi e non funzioni più in maniera corretta, lasciando defluire impurità e ostacolando il flusso di carburante.

Proprio per questo la sostituzione del filtro del carburante rientra nella manutenzione programma delle vetture (tagliando) e nelle più comuni interventi di manutenzione / riparazione per tutta la vita del veicolo. Generalmente la sostituzione del filtro carburante (gasolio) dovrebbe essere eseguita una volta all’anno o ogni 20-30.000 chilometri, ma l’intervallo di sostituzione varia a seconda dei modelli (in certi casi anche sopra i 50.000 km).

Filtro carburante auto, tutt’ora uno dei ricambi più venduti in aftermarket

L’avvento dei motori common rail verso la fine degli anni ’90, con Fiat nel ruolo di “pioniere” di questa tecnologia, favorisce la diffusione e l’incremento del fabbisogno di filtri carburante sia nel primo impianto che in aftermarket. Nei motori diesel common rail il filtro carburante ha infatti un ruolo fondamentale nel trattenere le impurità del gasolio e garantire l’efficienza del motore.

Per risolvere alcune problematiche dei filtri gasolio destinati ai motori common rail – i filtri tradizionali progettati per le vecchie pompe a iniezione erano messi in difficoltà dai flussi di gasolio maggiori del common rail – i componentisti si sono ingegnati per progettare la soluzioni più adatta anche in termini di separazione dell’acqua dal carburante. Nasce così una nuova generazione di filtri gasolio sempre più più performante, che negli anni successivi ha fatto ulteriori salti in avanti in termini di efficienza del filtraggio. Nel frattempo, agli inizi del 2000, i tedeschi del gruppo Volkswagen spingono per aumentare le performance dei filtri benzina destinati ai loro nuovi modelli. Alcuni produttori di filtri rispondono a questa chiamata progettando nuovi filtri benzina che integrano una valvola per la regolazione della pressione del circuito di alimentazione, innalzando significativamente le performance del filtro e lanciando di fatto una nuova generazione di filtri benzina.

Nonostante lo stop al motore endotermico che l’UE prevede per il 2035 – rimesso tuttavia di recentemente in discussione – il filtro carburante è comunque destinato a restar ancora protagonista in ambito aftermarket nei prossimi 10 anni, anche se i filtri diesel hanno già raggiunto negli scorsi anni raggiunto il massimo della loro espansione e sono destinati a decrescere in termini di volumi. Una parziale “compensazione” deriva dai veicoli ibridi (con motore diesel associato all’ elettrico) che, nel medio termine, avranno comunque una diffusione maggiore dei veicoli elettrici

Carburanti sporchi: a cosa serve il filtro carburante

I sistemi common rail e le pompe d’iniezione possono essere compromesse da un gasolio contenente troppe impurità, e proprio a questo serve il filtro carburante, che trattenendo particelle e gocce d’acqua presenti nel carburante (residui di acqua possono essere presenti nelle autocisterne o nelle vasche interrate delle stazioni di servizio che, se la tenuta non è completamente stagna, possono essere infiltrate da acqua piovana) forniscono al motore un carburante qualitativamente migliore e più puro rispetto alla pompa. Una piccolissima percentuale di acqua nel carburante, che il filtro carburante dell’auto non è riuscito ad assorbire, può mettere a repentaglio la pompa d’iniezione e sporcare gli iniettori auto , e per questo è fondamentale che filtro sia in grado di separare, oltre alle particelle solide, anche gocce d’acqua piccolissime.

Acqua e impurità sono ancora più presenti quando parliamo di biocarburanti, in particolare nel biodiesel di origine vegetale, presente oggi in percentuale minore del 7% nel gasolio alla pompa. Acqua e batteri presenti comunemente nei biocarburanti  possono favorire la formazioni di residui fangosi, che intasano il filtro e compromettono il funzionamento del motore.

La benzina contiene invece meno impurità del diesel e per questo, nei veicoli di nuova generazione, la sostituzione del filtro benzina viene prescritta intorno agli 80.000 km o oltre (nei modelli meno recenti l’intervallo di sostituzione è generalmente tra i 40-50.000 km). La normativa Euro6 ha reso obbligatori sulle auto a benzina anche il filtro a carbone attivo che trattiene gli idrocarburi incombusti emessi dallo sfiato del serbatoio.

Dove si trova il filtro carburante

I filtri carburante servono inoltre a prevenire la formazione di depositi all’interno del motore, compromettendo l’ottimale funzionamento della pompa carburante (pompa iniezione) e, di conseguenza, provocando una possibile riduzione delle prestazioni e una maggiore usura. Ovviamente è fondamentale selezionare il filtro carburante adatto allo specifico modello di auto, in modo da garantire un funzionamento corretto e rispondere alle specifiche riguardanti la capacità di filtraggio e compatibilità con i carburanti.

La posizione del filtro carburante di un’auto può variare a seconda del modello di auto. In alcuni veicoli è posizionato all’interno del serbatoio, o integrato con la pompa del carburante. In altri modelli il filtro carburante si trova in prossimità del serbatoio dove è collegato con il tubo del carburante, ma spesso è posizionato vicino al motore, all’interno del cofano, in modo da facilitarne la sua sostituzione.

Le nuove tecnologie dei filtri carburante

Nei filtri diesel si sono fatti enormi progressi negli ultimi anni nella separazione dell’acqua dal gasolio, utilizzando media multistrato di differenti materiali- in alcuni casi è previsto anche uno strato idrofobico- per di bloccare le goccioline d’acqua nel carburante (particelle > 10 micron), assicurando un efficienza altissima nella separazione dell’acqua, oltre a permettere la compatibilità con i bio-carburanti. I filtri carburante con strato idrofobico utilizzano un rivestimento speciale per separare le particelle d’acqua, in base al principio di coalescenza, e prevenire la formazione di depositi di acqua nel filtro, proteggendo il motore e prolungando la durata del filtro stesso.

In diverse applicazioni il filtro, grazie ad una rete idrofobica, blocca le goccioline d’acqua convogliandole nella vasca del modulo filtro, dove può essere presente una valvola per svuotare la vasca (un apposito sensore segnala il livello della vasca).

Negli anni i produttori di filtri si sono concentrati in particolare sul media filtrante, sviluppando materiali in grado di offrire altissima efficienza per particelle inferiori a 4 micron, così da assicurare una lunga vita alla pompa ad alta pressione e agli iniettori. Le particelle di sporco e acqua di dimensioni di 5 micron possono infatti causare danni alla pompa e agli iniettori (quelle tra 3-5 micron sono note per bloccare gli iniettori). A titolo di riferimento, il capello umano può avere un diametro di 50÷70 micron, un globulo rosso di 8 micron e un batterio di 2 micron. La separazione dell’ acqua dal carburante consente dunque di prevenire pericolose corrosioni dell’impianto di iniezione carburante trattenendo gocce di piccolissime dimensioni.

Per i filtri carburante si va inoltre verso la compatibilità con biodiesel al 30% e oltre (filtri diesel) e soluzioni per il bioetanolo puro (filtri benzina). Nei nuovi modelli si allargano inoltre gli intervalli di manutenzione (in alcuni casi fino a 120.000 km per i filtri diesel e talvolta senza sostituzione per i motori benzina a iniezione diretta). Altro trend è l’ integrazione multifunzione di sensori elettronici per il controllo della temperatura e la rilevazione dell’acqua, e il riscaldatore elettrico per le partenze a freddo. La sensoristica è dunque entrata a pieno titolo anche nel comparto filtrazione. Nei moduli filtro carburante dei più recenti veicoli sono spesso integrati sensore di presenza acqua e sensore di pressione, collocati generalmente nella parte superiore del filtro. Si tende inoltre a privilegiare l’utilizzo di materiali plastici per dare leggerezza.

I ricambi più venduti in aftermarket: filtri al secondo posto

Lo sviluppo di motori sempre più efficienti, oltre a norme sempre più stringenti sulle emissioni, fanno sì che che si ricorra a tecnologie estremamente sofisticate nella filtrazione nel suo complesso, che secondo alcune fonti rappresenta mediamente in Europa circa l’8% del fatturato dei distributori: dopo il frenante i filtri sono infatti i prodotti più venduti in ambito aftermarket.

La riduzione dello spazio sottocofano sta richiedendo inoltre soluzioni di filtrazione ancora più specifiche per il singolo veicolo. In parallelo, aumentano le richieste in termini di performance, efficienza, normative ambientali (euro 6, 7), durata, ciclo di vita, intervalli di manutenzione, progettazione per il service, conformità alle condizioni locali (diverse tipologie di carburante, temperature, umidità, ecc).

Cosa succede se non si cambia il filtro carburante

Un filtro carburante intasato può causare svariati problemi al sistema di alimentazione del motore dell’auto. Un carburante con troppe impurità, o in cui sono presenti residui di acqua, può infatti danneggiare la pompa di iniezione e gli iniettori Un filtro carburante sporco o intasato, rende la filtrazione meno efficace lasciando passare maggiori quantità di sporcizia nel sistema di alimentazione del motore. Oltre ai danni ai componenti, anche le performance del motore ne risentono. Tra i sintomi di un filtro carburante sporco può esserci in primo luogo una difficoltà di avviamento. Non sempre quindi è colpa della batteria o del motorino di avviamento, potrebbe infatti trattarsi di un filtro carburante intasato.

L’ intasamento del filtro carburante ostacola infatti il corretto flusso di carburante nel motore, causando anche riduzioni di potenza e di performance. Il motore potrebbe inoltre spegnersi facilmente al minimo, proprio perché non affluisce un sufficiente quantitativo di carburante. Altro sintomo di un filtro carburante da sostituire sono i vuoti di potenza durante la guida, in particolare in salita o quando si accelera e il motore non restituisce la potenza applicata sul pedale dell’acceleratore e va in stallo. Quando non si ha una buona risposta dell’ acceleratore, il problema potrebbe dunque riguardare il filtro carburante. In alcuni casi, quando non affluisce un quantitativo sufficiente di carburante, potrebbe accendersi la spia di avaria del motore, che potrebbe entrare in modalità di emergenza e arrestarsi. In certi veicoli la sensoristica potrebbe rilevare una cattiva qualità del carburante o una scorretta alimentazione del motore e attivare la spia di segnalazione.

Filtro carburante contraffatto

I filtri gasolio ad alta separazione acqua risultano tra i prodotti più copiati nel mondo dei ricambi e nel corso degli anni sono stati molti i sequestri che hanno intercettato filtri carburante contraffatti. Alcuni produttori si sono impegnati per estendere i controlli a livello globale e soprattutto online, così da intercettare le molte transazioni illegali sui vari market place e, in sinergia con le piattaforme di e-commerce, bloccare le inserzioni dei prodotti fake, sospendendo temporaneamente o definitivamente i venditori che reiterano il reato.