Distribuzione

Cravedi: Lavorare in maniera innovativa

Un ricambista storico e un progetto legato all’area del Triveneto, che si muove sul web per offrire qualità e trasparenza agli automobilisti e fidelizzare le officine. Cravedi S.p.A. , fornitore di ricambi per auto e veicoli industriali per officine e carrozzerie, punta al dialogo attraverso il network

Cravedi S.p.A. , di Fontane di Villorba (Treviso), è uno storico ricambista auto e truck specializzato in ricambi originali e aftermarket. L’azienda fondata nel 1927 da Camillo Cravedi è passata, successivamente, al figlio Sergio e poi al nipote Giorgio, oggi titolare di una struttura che conta una sede principale a Treviso (una superficie di 3000 mq su due livelli oltre a 300 mq destinati a uffici) e tre filiali, in prossimità di Conegliano (TV) con una superficie di 700 mq su due livelli, a Belluno la cui superficie è di circa 800 mq e l’ultima, inaugurata lo scorso agosto a Verona, di 500 mq su due livelli. 60 dipendenti, un fatturato complessivo 2013 che si attesta intorno ai 16 milioni di euro e una presenza consolidata sul territorio del Triveneto che consente a Cravedi di servire complessivamente circa 2000 tra officine e carrozzerie del mercato indipendente. “L’azienda, nata come concessionaria Fiat e Iveco, a partire dagli anni 90 punta sull’aftermarket. Oggi questo comparto – spiega Giorgio Cravedi – pesa per il 70% del fatturato globale. La nostra peculiarità è la completezza dell’offerta: riforniamo officine automeccaniche – che rappresentano il 70% della clientela – e carrozzerie, per tutte le categorie: auto, truck, flotte e veicoli industriali, passando anche dalle officine di enti pubblici. Altro punto di forza, una presenza capillare sul territorio. Serviamo le province di Treviso, Belluno, Venezia e anche Mantova. Una copertura, dunque, completa di quasi tutto il Triveneto”.

Una domanda che ‘tiene’ in un mercato che cambia
Non parla di flessione, Cravedi. “In generale la domanda tiene, grazie al calo delle vendite del nuovo. Cambia, tuttavia, il mercato. Ci sono marcate difficoltà legate alla liquidità. Si allungano i tempi di incasso e diventa inevitabile intraprendere misure cautelative e di selezione degli operatori con cui collaborare. Una situazione, questa – spiega Cravedi – che incrementa oltretutto la concorrenza tra ricambisti alle prese con i clienti solvibili, con conseguenti ripercussioni sulla marginalità”. Il servizio diventa prioritario per competere e per assicurare tempestività nelle consegne ed efficienza: occorre strutturarsi al meglio. “I nostri magazzini sono gestiti con codici a barre e, quindi, con l’utilizzo di lettori ottici per la movimentazione. E sono strutturati in modo tradizionale, perché la tipologia di prodotti trattata richiede un picking molto frazionato. Tante consegne tante volte al giorno: quattro in media nel raggio di dieci chilometri, due oltre i dieci. L’utilizzo dell’e-commerce come strumento d’ordine non è diffuso tra i nostri clienti, anche se siamo ben strutturati per gestire questa modalità. Tuttavia, quasi tutti prediligono ancora il contatto diretto e per noi diventa particolarmente impegnativo in termini di risorse professionali e finanziarie. Le resistenze si hanno solo a questo livello della filiera perché, al contrario, per quanto ci riguarda l’utilizzo dell’e-commerce è ormai consolidato. Sul piano tecnico e professionale gli operatori con cui ci confrontiamo sono, invece, aggiornati e in grado di fare fronte a riparazioni complesse attraverso l’utilizzo di strumenti diagnostici e attrezzature all’avanguardia. Del resto, il mercato chiede competenza. L’automobilista, oggi, è molto più attento all’aspetto economico e alla trasparenza dei prezzi. È sempre più informato e spesso visita più strutture, e chiede preventivi, prima di scegliere quella a cui affidarsi. E poi Internet. L’informazione circola e la conoscenza si diffonde. I social e i blog permettono il confronto. Occorre perciò essere bravi. Ma non solo – precisa ancora Giorgio Cravedi – Bisogna anche saperlo comunicare ai propri clienti. Partendo da queste considerazioni, crediamo che per un’azienda come la nostra sia necessario fare uno sforzo in più per tutelare e supportare i nostri clienti. Ecco perché abbiamo deciso di utilizzare proprio i nuovi media come veicolo per comunicare alla clientela potenziale i nostri servizi e diventare punto di riferimento unico”.

Supporti per mantenere il business
È partito lo scorso marzo e a oggi i riscontri sono positivi. Si tratta del nuovo network locale creato e sostenuto interamente da Cravedi per dare ulteriori strumenti ai propri clienti e renderli così competitivi in un mercato complesso. Quasi una cinquantina le aziende – tra officine e carrozzerie – che aderiscono al progetto, ubicate nell’area compresa tra le province di Treviso, Belluno e alcune zone limitrofe come Bolzano. Di queste 10/15 sono miste, offrono cioè sia il servizio carrozzeria sia la riparazione meccanica. “Gli automobilisti che ci seguono sono circa 1100 e stanno via via aumentando. La territorialità limitata è molto importante – sottolinea Cravedi – perché la nostra idea parte da un rapporto molto stretto e costante tra noi e i clienti di riferimento”. Le officine e le carrozzerie che aderiscono al Club sono realtà che da anni seguono l’azienda veneta e sono in grado di garantire gli standard qualitativi richiesti. Non occorre, infatti, alcun fee di ingresso a eccezione di una qualità garantita che possa così tutelare l’automobilista e fornire un servizio ad hoc. “E trasmettere un messaggio chiaro all’utilizzatore finale: non sempre a riparazioni low cost – come quelle offerte da Internet – corrispondono professionalità e trasparenza. Ecco perché, per scelta, non vendiamo ricambi all’automobilista. Lo scopo di Club in buone mani è quello di utilizzare i nuovi media – il progetto si muove sul web, con il sito www.clubinbuonemani.it – per veicolare alla clientela locale informazioni relative alle officine presenti in zona in grado di assicurare una riparazione a regola d’arte”. In particolare, il sito del Club indica dove trovare un’officina o una carrozzeria affiliata che risponda a criteri di professionalità, trasparenza e risparmio definiti da Cravedi. “Crediamo nel rispetto delle professionalità e ci siamo sempre rapportati al mercato seguendo tali principi. Attraverso questo progetto portiamo a conoscenza, ci facciamo vetrina dell’eccellenza. Certamente non mancano attività promozionali mirate e, quindi, geolocalizzate e questo fidelizza i clienti”. Cravedi è anche social. “Abbiamo una pagina Facebook con più di 5000 fan, di cui il trenta per cento donne. Per le officine rappresenta un ‘rientro’ di clienti che hanno scaricato le promozioni tramite il network e, dunque, manutenzioni e riparazioni in più. La visibilità nei canali social del Club ‘In buone mani’ fornisce, infatti, un mezzo moderno per comunicare con l’utente finale”. In futuro? “L’obiettivo è quello di incrementare il numero di autoriparatori affiliati, grazie anche a un’offerta sempre più ricca, coinvolgendoli anche in termini operativi. Lo scorso 6 febbraio abbiamo organizzato un meeting al quale hanno partecipato molti aderenti al network per fare il punto, per raccogliere nuove proposte da realizzare e per fissare insieme i prossimi traguardi. L’incontro è stato anche l’occasione per premiare gli operatori più attivi del network. Un riconoscimento è andato, infatti, alle officine che hanno arruolato il maggior numero di iscritti al Club e ai rappresentanti più alacri sui canali social”. Attualmente il progetto è legato all’area del Triveneto, ma non si escludono ulteriori sviluppi.