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Condensatore dell’impianto AC: come funziona e perché va controllato

Quando si parla di manutenzione dell’ impianto AC non si può prescindere dal controllo del condensatore, componente fondamentale del sistema di climatizzazione di un’auto il cui ruolo è determinante in tutte le stagioni. L’impianto AC non entra infatti in funzione nelle sole stagioni calde ma opera in ogni periodo dell’anno per abbassare l’umidità e ridurre la condensa all’interno dell’auto, evitando l’appannamento dei vetri. L’utilizzo regolare dell’aria condizionata consente inoltre di mantenere in efficienza l’intero sistema di climatizzazione: la miscela olio/refrigerante, circolando all’interno dell’impianto, assicura la corretta lubrificazione dei componenti dell’impianto, in primo luogo del compressore. Nei sistemi a pompa di calore presenti nei veicoli plug-in o ibridi l’efficiente funzionamento del condensatore e del compressore è ancora più importante, visto che oltre al comfort dell’abitacolo deve essere garantita anche un’ottimale protezione termica della batteria.

Un condensatore difettoso può danneggiare tutto l’impianto

Verificare lo stato di salute del condensatore è fondamentale per evitare danni più pesanti all’impianto AC e in particolare al compressore, componente notoriamente costoso. In molti casi il condensatore continua infatti a funzionare, ma non in modo efficiente, e alla lunga questo può diventare un problema che va oltre un fastidioso appannamento del parabrezza. Vediamo quindi come funziona il condensatore e in che problemi può incorrere. Nell’impianto AC il refrigerante cambia di stato passando da gassoso a liquido attraverso il processo di condensazione: in pratica viene estratto il calore del refrigerante, che raffredda il condensatore, e l’aria più fredda viene convogliata nell’abitacolo. Il gas refrigerante – portato a temperature e pressioni elevate dal compressore – attraversa dunque il condensatore, venendo raffreddato per effetto del flusso d’aria diretto sul condensatore. In questa fase il gas condensa e, all’uscita del condensatore, si è trasformato completamente in liquido. Il liquido attraversa il filtro (che trattiene impurità e umidità) e arriva alla valvola di espansione.

Il condensatore non funziona bene: danno meccanico?

La prima ipotesi da vagliare quando un condensatore non funziona correttamente è un danno meccanico. Questo tipo di danno al condensatore potrebbe in molti casi passare inosservato, attribuendo le ridotte prestazioni del sistema AC ad un possibile guasto al compressore o ad generale malfunzionamento dell’impianto. Va invece precisato che anche una piccola deformazione dei tubi e delle alette del condensatore può avere un forte impatto sulle performance del climatizzatore. Anche una leggero danneggiamento ad un tubo può infatti ostacolare la circolazione del refrigerante, rendendo meno efficace la climatizzazione. Se il flusso del refrigerante è limitato potrebbero aumentare anche la pressione e la temperatura nel circuito, mettendo sotto sforzo il compressore e causandone la rottura.

Condensatore: il problema può essere la corrosione

Il condensatore, rispetto ad altri componenti, è più esposto agli agenti atmosferici esterni. In inverno, in particolare, quando sulle strade viene gettato il sale per evitare la formazione di ghiaccio, il condensatore può subire corrosione a causa della soluzione salina che vi si deposita. Sono molto spesso le alette di alluminio ad essere attaccate dal fenomeno della corrosione: il risultato è la riduzione della capacità di scambio termico del condensatore, dal momento una parte della superficie delle alette è compromessa. Basta una sola fila di alette deteriorate per ridurre le prestazioni termiche del 5%

Condensatore intasato dalle impurità

Altro problema tipico dei condensatori è l’intasamento dei canali del condensatore provocato dalle impurità che circolano nel sistema. Queste ostruzioni possono ridurre il flusso del refrigerante, limitando pertanto lo scambio termico. In molti casi si viene inoltre a creare un aumento della pressione che finisce per far sforzare e danneggiare il compressore. Tra le cause dell’intasamento del condensatore possono esserci il degrado del lubrificante, un utilizzo erroneo degli additivi, un lavaggio scorretto dell’impianto ma anche un malfunzionamento del circuito ricevitore-essicatore.

Sostituzione condensatore: alcuni accorgimenti

In caso di alette o tubi visibilmente danneggiati, deformati o corrosi è opportuno sostituire il condensatore con un condensatore di ricambio. Un controllo preventivo alla superficie del condensatore può rivelarsi quindi utile per evitare potenziali danni al compressore e all’intero sistema AC. In particolare, è consigliabile prestare attenzione al lato inferiore del condensatore, dove tubi e alette sono maggiormente a contatto con umidità e nebbia salina. Ovviamente anche se si dovessero notare delle perdite è necessario sostituire il condensatore. In aftermarket sono disponibili condensatori con una specifica protezione anticorrosione che ne aumenta la durata. Perché il condensatore continui a funzionare efficientemente, l’essiccatore del serbatoio deve essere sempre sostituito durante la sostituzione del compressore, o se il sistema si è svuotato a causa di perdite. Dopo la pulizia del circuito AC – a seguito di un guasto al compressore – conviene inoltre accertarsi che non siano rimasti residui di detersivo, oltre a utilizzare sempre i prodotti e gli additivi previsti.