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Alleanza per l’aftermarket

L’area “Rapporti con le Reti indipendenti di distribuzione aftermarket” di Anfia, coordinato da Massimo Pellegrino (nella fotogallery), è impegnata in un confronto costante con il mondo della distribuzione per attuare azioni condivise a favore di tutta la filiera

In questo terzo appuntamento dedicato alle attività e ai progetti del Gruppo di lavoro Aftermarket Anfia ci concentriamo sull’area “Rapporti con le Reti indipendenti di distribuzione aftermarket’, presieduta da Massimo Pellegrino, che in questa intervista ne racconta obiettivi, azioni e progetti. La “riunione zero” del Gruppo è avvenuta il 16 ottobre 2014 in occasione dell’Aftermarket Congress di Baveno, organizzato dalla nostra rivista, dove sono state gettate le basi per portare avanti un dialogo continuativo e costruttivo con l’universo dei gruppi di distribuzione aftermarket. Altra tappa fondamentale per l’avvio dei lavori è stata la riunione di Torino del 23 febbraio 2015, tenutasi presso l’Unione Industriale, dove Anfia ha chiamato a raccolta tutte le reti distributive per presentare in maniera univoca le intenzioni del gruppo e definire i primi obiettivi da raggiungere.

Fondamentale anche il ruolo di Adira, l’associazione che riunisce i distributori indipendenti di ricambi, che si è posta fin da subito come autorevole rappresentante dei gruppi di distribuzione e principale interlocutore di Anfia.

Componentisti e distribuzione a confronto

Obiettivo primario del gruppo di lavoro è quello di favorire una “convergenza” tra i due principali attori del mondo del ricambio: componentisti e distribuzione. Due attori che – seppur diversi e ciascuno con i propri obiettivi – fanno parte dello stesso “sistema mercato” e devono quindi necessariamente confrontarsi.

“I componentisti e i gruppi della distribuzione aftermarket fanno parte del sistema mercato e, pur avendo idee e bisogni talvolta diversi, non possono più permettersi di non comunicare o ignorarsi – spiega infatti Massimo Pellegrino – Se componentisti e distribuzione hanno proceduto per anni su binari paralleli ma ora è prioritario, ed è il principale obiettivo dell’area che coordino, fare convergere questi due binari e creane uno solo e più condiviso”.

Componentisti e gruppi distributivi sono dunque chiamati a individuare azioni e strategie comuni per affrontare un mercato in cui la coesione dell’intera filiera – a partire da chi sviluppa e produce i componenti fino a chi li intermedia e li installa – è ormai imprescindibile. Il punto di partenza, come è emerso dalla prima riunione operativa, è attivare un canale di comunicazione univoca e condivisa verso la filiera che arrivi fino all’installatore e, a seguire, anche al consumatore finale.

Il ruolo di Adira

Di fondamentale importanza in questa nuova stagione di confronto tra componentisti e distribuzione sarà il ruolo di Adira, considerata da Anfia l’interlocutore più opportuno per raccogliere e dare forma alle istanze dei distributori. “Adira dev’essere la portavoce dei bisogni della distribuzione. Per trovare un valido punto d’incontro tra componentisti e distribuzione aftermarket abbiamo bisogno di creare un’interfaccia efficace, dialogando con un interlocutore credibile e rappresentativo, in cui i distributori dell’aftermarket italiano si riconoscano – afferma Pellegrino. Un settore, quest’ultimo, che deve unire le forze per essere adeguatamente rappresentato, visto che il suo peso in termini di fatturato all’interno dell’automotive italiano, e non solo, è senz’altro elevato”.

Un punto di stretto contatto tra componentisti e gruppi distributivi è l’attività di lobbying presso le sedi governative, sia a livello nazionale, presso il Ministero dello Sviluppo Economico, sia a Bruxelles per tutto ciò che riguarda le normative europee. L’alleanza tra componentisti e distribuzione risulta pertanto fondamentale per difendere gli interessi dell’aftermarket indipendente, arginando le offensive delle Case auto – che non perdono occasione per “blindare” l’accesso a dati e dispositivi – e di lobby molto potenti come quella delle assicurazioni.

L’Area di Anfia-Aftermarket dedicata ai rapporti con le reti distributive si propone non solo di condividere una serie di iniziative a favore dello sviluppo del mercato e della filiera, automobilista compreso, ma anche di individuare sinergie utili nelle attività di rappresentanza degli interessi del comparto presso le istituzioni. Anfia e Adira uniscono quindi le forze per difendere il futuro del mercato indipendente, e a questo scopo è stato predisposto un protocollo di intesa con obiettivi comuni, nel rispetto dell’indipendenza delle due associazioni e della libera concorrenza del mercato.

Stretta collaborazione

Sono molti i fronti verso cui si stanno dirigendo le azioni del gruppo di lavoro. In sinergia con l’area “Prodotto” di Anfia-Aftermarket, in questi mesi si sta affrontando il tema della difesa della qualità anche sul lato distribuzione, con l’obiettivo di alzare il livello di attenzione sui ricambi immessi sul mercato. La realizzazione del vademecum sulla qualità del prodotto, di cui abbiamo parlato lo scorso mese, mira a fare un doveroso “distinguo” tra i prodotti che rispettano le specifiche di produzione e quelli di basso livello che si stanno sempre più diffondendo nel nostro Paese. Il presupposto è infatti che tutta la filiera, compresa la distribuzione, debba essere consapevole delle responsabilità e delle conseguenze per la sicurezza che comporta l’installazione di un ricambio di scarsa qualità. E a questo scopo si sta valutando l’ipotesi di creare una certificazione “ombrello” Anfia per garantire la qualità dei prodotti che vengono distribuiti. Altra priorità è quella di coinvolgere attivamente nella lotta alla contraffazione anche i distributori, invitandoli a segnalare eventuali casi e fornendo informazioni per identificare i falsi. È infatti una stretta collaborazione tra i componentisti e la filiera distributiva a consentire un efficace monitoraggio del fenomeno della contraffazione, fornendo al Nucleo Speciale Tutela Proprietà Intellettuale della Guardia di Finanza tutte le informazioni e gli strumenti per intervenire incisivamente attraverso i controlli sul territorio.

A questo scopo, all’interno del sito Siac della GdF (www.siac.gdf.it) è stata attivata un’apposita sezione in cui confluiranno tutte le segnalazioni in merito a prodotti contraffatti, consentendo così di raccogliere quante più informazioni possibili per contrastare il fenomeno.

“L’obiettivo è creare un sistema condiviso di lotta alla contraffazione che coinvolga non solo i componentisti ma tutta la filiera distributiva, in modo da fornire alla Guardia di Finanza tutti gli strumenti operativi per identificare i prodotti falsi e intervenire prontamente”, sottolinea Pellegrino.

Più comunicazione e formazione

L’Area Rapporti con le reti indipendenti di distribuzione di Anfia-Aftermarket si sta impegnando inoltre nell’agevolare la circolazione di informazioni e notizie tra componentisti, distributori, ricambisti e installatori, aprendo quindi nuovi e più immediati canali di comunicazione.

C’è l’intenzione di lanciare presto una newsletter digitale, a scadenza trimestrale o quadrimestrale, con una sezione appositamente dedicata al mondo della distribuzione. La newsletter fornirà al mercato notizie e informazioni “congiunte” Anfia-Adira. I numerosi bollettini tecnici prodotti periodicamente dai componentisti di Anfia verranno inoltre proposti anche in una veste più “easy”, in modo da consentirne una capillare diffusione attraverso tutti i livelli della catena, dal distributore fino all’installatore.

È stata poi predisposta una pagina pubblicitaria congiunta Anfia-Adira, che verrà diffusa nel corso dei prossimi mesi, su tutte le riviste di settore. Attenzione puntata anche sulla formazione, diventata elemento imprescindibile per chiunque operi nella distribuzione, ad ogni livello. La volontà è quella di portare avanti l’esperienza positiva del Master Aftermarket – organizzato a novembre da Anfia in collaborazione con Parts – mettendo a punto ulteriori sessioni formative rivolte al management delle aziende di distribuzione, in grado di intercettare le specifiche esigenze del settore.

“La questione del cambio generazionale è particolarmente attuale anche fra le aziende della distribuzione; – spiega Pellegrino – Abbiamo quindi intenzione di estendere il Master Aftermarket anche alle nuove generazioni dei nostri distributori: oggi, infatti, le competenze trasmesse da padre in figlio – seppure importanti, e nessuno lo mette in dubbio – non sono più sufficienti, ed è sempre più determinante conoscere quali sono le dinamiche al di fuori della propria azienda”.