Distribuzione

Nasce Nova Group

Il 12 marzo è nato ufficialmente Nova Group, il “terzo polo” che raggruppa cinque soci Idia e che modifica l’assetto del Gruppo. Il presidente Vittorio Amura ci svela tutti i dettagli

Il gruppo Idia cambia assetto. Con l’entrata in scena di Nova Group, ufficializzata il 12 marzo, è nato infatti un “terzo polo” che raggruppa i distributori medio-piccoli del Gruppo Idia allo scopo di avere la massa critica per operare alla pari dei megadistributori Idir e Ovam. Al momento il Gruppo è costituito da Era, Coran, Maina, Rimat e Puddu, ma l’intenzione è quella di accogliere anche nuovi distributori. La nuova formazione è già partita con la fatturazione centralizzata. Nessun cambiamento invece per quanto riguarda il progetto officine, con ogni distributore che continuerà a portare avanti il progetto Point Service nelle proprie aree di competenza. Il Consiglio di Amministrazione di Nova Group è composto dai consiglieri Paolo Aquili, Simone Reali, Chris Hutchinson, Marco Benettollo e da Vittorio Amura in qualità di presidente. A quest’ultimo abbiamo chiesto tutti i dettagli dell’operazione.

Qual è la logica che vi ha spinto a creare Nova Group?
Siamo partiti da una considerazione fondamentale: in Italia il divario tra grossi distributori e piccoli-medi distributori si sta sempre di più allargando, indipendentemente dal Gruppo di appartenenza. I grossi distributori, con fatturati superiori a 20-30 milioni, stanno diventando sempre più grossi e strutturati mentre i piccoli-medi distributori, con fatturati tra 7 e 15 milioni, difficilmente possono permettersi di organizzarsi come le realtà più grandi e inserire al loro interno figure professionali specifiche per seguire tutta una serie di aspetti. La differenza tra grandi e piccoli è sempre più evidente, anche all’interno del Gruppo Idia, e per questo abbiamo deciso di riequilibrare il nostro assetto creando una sorta di “terzo polo”, Nova Group, che mette insieme i soci di dimensioni più piccole rispetto a Ovam e Idir. Idia è stato un percorso importantissimo che in questi 14 anni ci ha visto crescere tutti insieme, entrando a fare parte di un importante Gruppo internazionale e con un network officine assolutamente significativo per il mercato italiano, ma ora si è posta la necessità di guardare anche al nostro interno e di raggruppare i piccoli e medi distributori in una nuova formazione.

Come si concretizza, nei fatti, questa unione dei piccoli-medi distributori?
Il primo aspetto fondamentale è quello della fatturazione centralizzata. Per i soci Idia che sono entrati in Nova Group è partita da subito la fatturazione centralizzata, gestita dagli uffici di Napoli della Management&Services, nuova società creata ad hoc per supportare Nova Group. L’ambizione, fortemente condivisa dai cinque soci che attualmente sono entrati in Nova Group, è di diventare nel giro di 2-3 anni un’unica azienda a livello nazionale. Questo ci consentirà di mettere in piedi un team di supporto a Nova Group, una sorta di task force a disposizione dei distributori per presidiare il mercato a tutti i livelli: logistico, marketing, formazione, contatto con la clientela, supporto, organizzazione di convention ed eventi. Non va dimenticato che anche a valle si sta assistendo ad una forte crescita di associazioni e gruppi di ricambisti, che stanno diventando sempre più significativi e hanno la necessità di avere interlocutori che siano in grado di garantire una serie di plus che un piccolo-medio distributore fa fatica a garantire da solo. Oggi una decina di ricambisti di buon livello può fatturare di più di un distributore, e Nova Group è l’interlocutore giusto per questo tipo di realtà.

Oltre ai cinque soci già presenti in Nova Group prevedete di farne entrare altri?
Se si presentano opportunità di inserire operatori che hanno voglia di crescere con noi e di portare avanti questo progetto noi non abbiamo nessuna preclusione, e abbiamo già ricevuto molte richieste e manifestazioni di interesse. Non è escluso che anche nelle aree dove già operano i soci Idia potranno essere inseriti altri operatori. Le esclusive di zona sono ormai cadute e sono stati gli stessi soci, dimostrando in questo grande maturità, ad avere accettato di condividere questo progetto eliminando da subito certi paletti e ostacoli. Le barriere sono cadute, Ovam e Idir operano anche in zone dove sono presenti altri soci Idia, ma ciò che è importante è prendere consapevolezza e accettare le nuove condizioni che il mercato presenta sul tavolo. Non saranno le aree toccate dai soci a creare problemi o imbarazzi. È molto più interessante e di valore ciò che ci unisce, ovvero il progetto officine Point Service, i rapporti internazionali con Temot International, la gestione di strumenti come autotagliando.it e le molte altre iniziative che portiamo avanti. Il mercato sta sempre più andando in questa direzione e anche gli altri Gruppi dovranno fare i conti con questo fenomeno. Per un certo numero di anni è prevalsa la logica del Gruppo in cui non c’erano distinzioni tra piccoli, medi e grossi distributori; oggi invece questa distinzione è sempre più evidente, e anche i fornitori sono sempre più sensibili a gestire rapporti e relazioni con chi è in grado di garantire fatturati interessanti.

E per quanto riguarda il progetto Point Service?

Il progetto officine rimane tale e quale, e in questo caso i limiti territoriali dovranno invece essere rispettati. È giusto che il singolo socio abbia la possibilità di presidiare la propria area e potere scegliere gli operatori con cui portare avanti il progetto officine. Questa è stata negli anni la nostra strategia vincente e continuerà ad esserlo: non potendo più gestire come distributori i prodotti in esclusiva ci siamo infatti concentrati sull’esclusiva del progetto stesso.

A livello internazionale, come è stato interpretato questo cambio di assetto?
È stato apprezzato molto da Temot, perché anche a livello internazionale si ravvisa la necessità di un maggiore equilibrio tra grandi e piccoli operatori. Al di là di tutte le valutazioni, una cosa è certa: la creazione di Nova Group dà molto più equilibrio all’interno del nostro Gruppo, consentendo ai distributori medi e piccoli – che da soli non avrebbero possibilità di crescere, anche perché presidiano regioni dove il circolante è più contenuto – di operare come un grosso distributore e di avere insieme lo stesso peso sul mercato. Con Temot il rapporto rimarrà inalterato. In questi anni siamo cresciuti e il Gruppo è sempre più forte: recentemente è stato inserito anche un nuovo socio brasiliano. Dal 6 all’8 maggio Temot si riunirà in Italia, a Baveno, per festeggiare i suoi 20 anni di vita, e noi siamo lieti di accogliere gli oltre 300 operatori che parteciperanno ad un evento che si preannuncia ricco di novità. Anche Nova Group si riunirà a giugno in un esclusivo villaggio a Marina d’Ugento, in Puglia, per il primo meeting con tutti i soci e i loro migliori clienti e i fornitori.

Ci saranno vantaggi nei rapporti con i fornitori?
Nova Group avrà sicuramente la possibilità di negoziare meglio con i fornitori rispetto al singolo distributore, visto che sarà in grado di garantire numeri più interessanti. Ciò vale non tanto per le condizioni generali dell’accordo centrale, che rimangono le stesse, bensì nella chiusura di quegli ordini mensili o trimestrali dove, negli ultimi tempi, c’è una maggiore possibilità di trattativa con i fornitori; e un conto è se la trattativa la fa il singolo operatore, un altro se la fa un megadistributore o una realtà come Nova Group. Gli stessi fornitori stanno sempre di più andando nella direzione dei grossi distributori, facendo molta selezione sul mercato e favorendo ovviamente chi garantisce i numeri più interessanti, a prescindere dall’appartenenza i vari Gruppi.

Con quale logica verranno selezionati i fornitori? E che impegni avrà il Gruppo nei loro confronti?
I fornitori di riferimento continueranno ad essere gli stessi di Idia ma, dal momento che sono tanti, decideremo coerentemente all’interno di Nova Group su quali puntare. Deve tuttavia essere chiaro che se Nova Group, in base a scelte ragionate e condivise, decide di trattare determinati prodotti, tutti i soci del Gruppo – anche quelli che ne entreranno a fare parte in futuro – dovranno trattare quei prodotti. Il singolo deve sposare la logica del Gruppo, così da avere dal fornitore il maggiore supporto possibile ed evitare una dispersione di acquisto in prodotti che possono essere significativi per il singolo ma non per tutto il Gruppo. Possiamo già dire che i fornitori hanno accolto questa novità come un’importante opportunità per implementare il loro business.