
Prosegue il trend negativo per il mercato dei veicoli commerciali in Italia, che a maggio segna il decimo calo consecutivo: -11,0% sullo stesso mese 2024 con 16.487 veicoli immatricolati contro i 18.523 di maggio dello scorso anno.
Il bilancio dei primi cinque mesi del 2025 conferma la forte flessione del comparto, con 79.358 immatricolazioni, in calo del 13,1% rispetto alle 91.291 registrate tra gennaio e maggio 2024.
La transizione verso una mobilità a zero o bassissime emissioni prosegue a rilento anche per i veicoli commerciali leggeri, seppur con BEV in recupero nel mese: la quota di veicoli elettrici puri si attesta al 5,4%, in crescita sia rispetto all’1,4% di maggio 2024 (penalizzato dall’attesa per gli incentivi) sia rispetto al 3,4% di aprile 2025.
In questo scenario, il MIMIT sta mettendo a punto un piano di Ecobonus per l’acquisto di nuovi veicoli, finanziato con fondi residui degli scorsi anni. Il piano dovrebbe presentare caratteristiche simili al programma in vigore lo scorso anno, e per diventare operativo – sottolinea UNRAE – richiederà l’adozione di un DPCM da parte del Governo.
Parallelamente, il 19 maggio scorso, il MASE ha annunciato – in modo del tutto inaspettato – un piano di incentivi dedicato all’acquisto di veicoli a zero emissioni, sia vetture che commerciali leggeri, finanziato utilizzando risorse precedentemente destinate dal PNRR alla realizzazione di infrastrutture pubbliche di ricarica.
“È fondamentale che il Governo introduca tempestivamente incentivi efficaci per i veicoli commerciali leggeri. L’iniziativa del MIMIT è senz’altro meritevole, ma richiede tempi certi e rapidi. Anche la misura annunciata dal MASE, benché conseguente ad un sostanziale insuccesso, rappresenta un segnale positivo, ma per essere davvero utile dovrebbe diventare operativa quanto prima, mentre la stessa revisione del PNRR è ancora soggetta all’approvazione delle autorità europee. Inoltre, per i veicoli commerciali è fondamentale un coordinamento efficace fra i due piani che eviti criticità operative e di mercato”, afferma Roberto Pietrantonio, Presidente di UNRAE.
Per il piano del MASE, è anche necessario verificare la possibilità di modificare i vincoli attualmente previsti in aggiunta all’obbligo di rottamazione – come la sede legale in aree funzionali o la dimensione di microimpresa – che potrebbero compromettere l’efficacia complessiva della misura adottata.
“UNRAE ha già indicato con chiarezza i principali fattori abilitanti per accompagnare la transizione: infrastrutture, credito d’imposta e costo delle ricariche. Misure coordinate e tempestive sono essenziali per sostenere il mercato e garantire la competitività del comparto nel medio-lungo periodo”, evidenzia il Presidente di UNRAE ribadendo una posizione che l’Associazione sostiene da tempo.
Tra i fattori evidenziati da UNRAE vi è la necessità di sviluppare le infrastrutture di ricarica anche per i veicoli commerciali leggeri, come già previsto per quelli pesanti. A questo proposito, l’Associazione sottolinea con rammarico la scarsa capacità di spesa dei fondi PNRR destinati al settore: dei 741,3 milioni di euro messi a disposizione, ne sono stati impiegati solo 140,1 milioni.
Altrettanto rilevante è l’introduzione di un credito di imposta al 50% per investimenti privati in infrastrutture di ricarica fast, superiori ai 70 kW, da attivare per il triennio 2025-2027.
La struttura del mercato di maggio 2025, con dati quasi definitivi, confrontata con lo stesso periodo 2024, conferma un andamento di flessione generalizzato fra i canali di vendita, fatta eccezione per le autoimmatricolazioni che salgono al 9,3% di quota (+2,8 p.p., all’8,4% nei 5 mesi). I privati perdono 1 punto di quota, al 14,6% (15,8% nel cumulato). Il noleggio a lungo termine cede 3 decimali, fermandosi al 29,0% del totale mercato nel mese e al 30,4% nei primi 5 mesi (-2,7 p.p.), per la pesante flessione delle società Top, a fronte di un ottimo incremento delle Captive. Il noleggio a breve cede in volume, mantenendosi al 7,8% di quota (+0,1 p.p., 4,8% nel cumulato, -1,3 p.p.), enti e società mantengono la prima posizione seppur con una quota in contrazione al 39,4% di share (-1,5 p.p. e al 40,5% in gennaio-maggio, +2,1 p.p.).
Sul fronte delle motorizzazioni, in maggio il diesel perde il 16,3% dei volumi, al 79,1% di quota (-4,9 p.p. e all’81,6% a gennaio-maggio, -1 p.p.). Il motore a benzina perde nel mese 4 decimali, al 3,7% del totale (3,9% nei 5 mesi). Il Gpl si ferma al 2,3% nel mese e nel cumulato, i veicoli plug-in si portano allo 0,5% di share nel mese e allo 0,4% nei 5 mesi. Come anticipato, recuperano i veicoli BEV, che passano dall’1,4% di un anno fa al 5,4% attuale (3,6% in gennaio-maggio), mentre i veicoli ibridi guadagnano 1,3 punti e coprono l’8,9% del totale (8,2% nel cumulato).
La CO2 media ponderata in maggio scende del 6,8% a 182,6 g/Km (rispetto ai 196,0 g/Km dello stesso periodo 2024). Nei primi 5 mesi si riduce del 3,4% a 188,0 g/Km.
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