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ll Coronavirus non ferma il ricambista sardo CoArSa

Per l’intero periodo di lockdown il ricambista sardo CoArSa ha continuato a servire i propri clienti, operando in piena sicurezza e fornendo il supporto necessario per sostenerli nell’affrontare le difficoltà

ll Coronavirus non ha fermato il ricambista sardo CoArSa, che per l’intero periodo della Fase 1 ha continuato a servire e supportare i propri clienti. La sede centrale di Sanluri e le quattro filiali sono rimaste sempre operative pur avendo adottato in parte la cassa integrazione, garantendo anche in piena emergenza tre consegne al giorno e massima disponibilità di prodotto. Applicando tutti i protocolli di sicurezza previsti dai decreti governativi, il ricambista sardo ha mantenuto un servizio regolare, molto apprezzato dai clienti autoriparatori.

Nonostante in Sardegna, nei momenti più critici, molte attività distributive e riparative si fossero fermate, CoArSa ha potuto proseguire l’attività grazie anche alla sua radicata presenza territoriale e al rapporto di fiducia con la clientela. Negli ultimi anni, infatti, l’azienda ha aperto due filiali (a Oristano e a Sassari), un colorificio (a Oristano), allargando il business anche alla carrozzeria e un punto vendita a Iglesias, nel 2019. Dal 2012 CoArSa fa parte di Groupauto e dal 2016 ha acquisito tutte le quote del Gruppo in Sardegna. Il ricambista segue in prima persona il network di 80 officine Groupauto (PuntoPro, Autocheck-up e Multimarca), oltre ad una decina di riparatori Checkstar di Marelli e alcune officine Bosch Car Service per conto del distributore ADR. La giovane squadra di CoArSa – l’età media è 36 anni – è costituita da 47 dipendenti, 3 agenti e 3 soci, tutti attualmente operativi e pronti a ripartire.

Pieno supporto dal Gruppo

Anche se la Sardegna è stata tra le regioni meno colpite dal Covid-19, lavorare durante l’emergenza non è stato affatto semplice. Per gestire al meglio le procedure ministeriali, CoArSa ha mantenuto un filo diretto” con Groupauto e Adira, trasmettendo ogni informazione alla propria filiera: “Contare sul confronto quotidiano con Groupauto è stato fondamentale per conoscere e quindi fornire precise indicazioni operative ai nostri clienti”, spiega Beniamino Ortu, Direttore Commerciale di CoArSa. “Abbiamo ricevuto le linee guida per operare in sicurezza, sia noi sia gli autoriparatori, e tutte le indicazioni su regole e normative: un’attenzione che i nostri clienti hanno apprezzato molto. In questi mesi abbiamo inviato ai clienti costanti aggiornamenti e newsletter. La nostra Fidelity Manager li ha contattati sia durante l’emergenza sia alla fine del lockdown, per avere loro notizie e confrontarsi sul lavoro e su eventuali disservizi”. Non fermarsi è stato fondamentale per CoArSa per gestire l’aspetto economico dell’azienda e dare un segnale forte di continuità: “I risultati di questi difficili mesi sono stati sopra la media del settore – sottolinea Mauro Bianco, Presidente dell’azienda. A marzo e aprile siamo riusciti a contenere le perdite (intorno al -30%), anche perché molti concorrenti sono rimasti chiusi. A maggio siamo risaliti al -5% rispetto allo stesso mese del 2019. Da fine maggio, con la ripartenza generale, abbiamo avuto anche dei picchi di fatturato che hanno richiesto grande impegno per essere gestiti”.

Sevizio completo anche sulla carrozzeria

Nel 2018 l’azienda ha allargato il proprio business anche al settore carrozzeria, aprendo il colorificio di Oristano e includendo nella propria offerta vernici e prodotti refinish a marchio Palinal, oltre a un vasto assortimento di ricambi carrozzeria, compresi gli originali di tutti i marchi. “Dal 2005 al 2011 abbiamo avuto un reparto carrozzeria con cristalli, lamierati e paraurti. Successivamente abbiamo preferito concentrarci nella parte meccanica-elettrica. Con l’apertura del colorificio di Oristano abbiamo deciso di rimetterci in pista anche sulla carrozzeria, così da dare un servizio a 360 gradi anche a flotte e assicurazioni – spiega Bianco – Anche nel nuovo punto vendita di Iglesias, così come nella sede centrale e nelle filiali, abbiamo un responsabile che gestisce esclusivamente il prodotto carrozzeria”.

“Attualmente, la carrozzeria rappresenta circa il 20% del nostro fatturato – afferma Ortu – e il ricambio originale impatta molto. La parte carrozzeria, tuttavia, è anche quella che ha sofferto di più durante l’emergenza Coronavirus. Molte attività sono rimaste infatti chiuse per più di un mese, tutto è rallentato, compresa la gestione dei sinistri, ed è più difficile riprendere il ritmo di prima”.

Sul tema pagamenti

Fondamentale per la tenuta del business è stato il rapporto di fiducia instaurato con i clienti riparatori. Quasi tutte le attività sono riuscite infatti a onorare i pagamenti o comunque a chiedere dilazioni che non hanno creato problemi al ricambista. Conclude Ortu: “I clienti, pur nelle difficoltà, si sono dimostrati affidabili: a tutti abbiamo chiesto di rispettare il nostro lavoro di questi anni e in questi ultimi mesi. E la risposta positiva a questo appello non è mancata”

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