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Intervista a Michele De Stefano, nuovo Presidente della FIR, Federazione Italiana Rettificatori

Michele De Stefano: “L’obiettivo è quello di fare diventare FIR la voce italiana del nostro settore”. Così il nuovo Presidente, intervistato in occasione di Transpotec

Salernitano, impegnato nell’azienda di famiglia, la Sud Motori – dove si occupa di sviluppo concentrandosi sugli aspetti di crescita clienti, contratti e rapporti con la pubblica amministrazione – Michele De Stefano è il nuovo Presidente della FIR, Federazione Italiana Rettificatori, eletto a novembre 2021. Nel poco tempo che gli rimane, De Stefano riesce anche a operare come commercialista.

A caratterizzarlo, una propensione naturale per le pubbliche relazioni e una grande voglia di tessere nuove relazioni internazionali per fare crescere la Federazione. Lo incontriamo a Transpotec Logitec 2022, al Logistic Village organizzato dalla rivista Logistica&Trasporti di DBInformation insieme con FIAP, la federazione italiana degli autotrasportatori. Finalmente un appuntamento in presenza, dopo la pausa forzata dovuta alla pandemia.

“Sono molto contento di vedere tante persone insieme in uno stesso luogo e potere di nuovo stringere loro la mano. È passato tanto tempo da quando lo abbiamo potuto fare l’ultima volta – ci dice il neopresidente – e anche se i canali virtuali e gli incontri online ci hanno consentito di restare in contatto, sicuramente dal vivo è molto meglio!”. Al Salone dedicato ai trasporti e alla logistica il flusso dei visitatori, professionisti del settore, è continuo: “La grande partecipazione di pubblico, ma anche la presenza di tante aziende espositrici e professionisti del comparto, sono dati significativi. Numeri che danno il polso della ripresa e della voglia di tornare a scoprire di persona e tante novità e opportunità del mercato”, continua De Stefano.

Passiamo al suo mandato in FIR. Parola d’ordine: attenzione alla sostenibilità economica e ambientale. “Parlare di rigenerazione è sicuramente importante sia per il cliente sia per l’ambiente: il tema del risparmio è decisivo e universale.  In FIR stiamo lavorando a un progetto dedicato al motore rigenerato certificato, improntato su linee guida relative ai processi di lavorazione per standardizzare la qualità e ottenere un prodotto che il mercato percepisca in modo diverso rispetto al revisionato, usato e ricostruito – spiega ancora Michele De Stefano – Questo ci fa avvicinare a un prodotto che per qualità e caratteristiche entra in competizione con il nuovo, non con il segmento dei prodotti revisionati e usati. Noi mettiamo a frutto la nostra esperienza, la nostra professionalità, i nostri macchinari per capire il reale problema della rottura, andiamo a sostituire i componenti dinamici, quelli che sono soggetti a stress e usura. E conserviamo invece, quando possibile, i componenti statici come il blocco motore e l’albero motore, pezzi in ghisa e in ferro che possono pesare anche tonnellate. Conserviamo quindi la parte maggiore dei componenti che hanno un più determinante impatto economico e ambientale, salvando e ricostruendo. Il nostro prodotto finale, così, concilia sostenibilità ambientale ed economica”.

Dopo due anni di emergenza sanitaria, tornano in primo piano anche i progetti e le sfide future della FIR: “Sono stato molto fortunato perché il precedente direttivo, guidato da Alice Celegato, ha lavorato incessantemente anche nel periodo di pandemia, organizzando numerosi workshop, per tenere coesa l’intera rete associativa. Ho preso le redini di un progetto già avviato sul ‘Motore rigenerato e certificato’ presentato in occasione di questo Transpotec 2022, nello spazio workshop di FIAP – sottolinea De Stefano – Un secondo obiettivo è quello di lavorare perché la federazione diventi la voce italiana per il nostro settore. Un passo in questa direzione è l’adesione all’europea APRA, Automotive Parts Remanufacturers Association. A settembre, a Francoforte, abbiamo in programma dei workshop insieme per capire lo stato dell’arte del nostro settore in Europa e a livello continentale. Un’associazione così grande, il cui consiglio direttivo è fatto da persone che appartengono ad aziende grandi e di peso, ha la possibilità di sviluppare una politica di settore allargata e influente. Penso che sia un bene essere presenti, magari non ancora a livello decisionale, ma anche solo per avere in prima persona chiarezza su quanto sta accadendo. L’Unione Europea ci ha dato degli ultimatum irrealizzabili e insostenibili sia del punto di vista ambientale sia economico”.

Gli obiettivi di FIR, peraltro, sono molto chiari: “Ricordiamoci che il nostro lavoro è massimizzare la vita residua degli asset delle flotte dei clienti muovendoci a tutto spettro nel settore dell’endotermico, spaziando dall’automotive (il mercato più grande), al track, al marino, all’agricolo. Il motore endotermico ha infinite applicazioni – chiarisce il Presidente – Nell’ultimo anno abbiamo registrato un importante incremento di richieste di revisione: sul nostro mercato oggi manca il nuovo e occorre preservare la vita dei mezzi, siano essi autovetture, veicoli leggeri oppure truck. Questo ci ha permesso di reagire molto velocemente alla pandemia, che aveva bloccato la circolazione. Il 2021 non è stato sicuramente un anno negativo. E il 2022 prosegue in questa direzione, stiamo tornando di fatto ad abitudini di diversi anni fa”.