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EuroGIELLE: dal progetto al prodotto

In primavera, riprende l’attività tagliandistica e la sostituzione del filtro abitacolo è un’operazione non solo consigliata ma anche opportuna. Approfondiamo l’argomento con due esperti del settore: Fabio Pellegrini, Direttore generale di EuroGIELLE e Carlo Benà, Direttore tecnico dell’azienda

Da marzo in avanti – periodo in cui il clima inizia a farsi sempre più caldo e secco – aumenta in maniera significativa nell’aria la presenza di pollini e di polveri che possono causare allergie, forme asmatiche e fastidi a guidatori e passeggeri. È quindi importante affidarsi a un filtro abitacolo nuovo, pulito e in grado di purificare l’aria all’interno di autovetture e veicoli in circolazione, trattenendo le particelle dannose, anche quelle infinitesimali. Oltre alle condizioni stagionali, a influire sulle performance del filtro abitacolo contribuiscono poi smog, emissioni e scarichi dei mezzi che, nelle città ad alta densità di circolazione, raggiungono valori piuttosto elevati.

La sostituzione del filtro abitacolo è quindi consigliata periodicamente, almeno due volte all’anno. Per approfondire questo tema nei dettagli più tecnici, abbiamo incontrato due specialisti: Fabio Pellegrini, Direttore generale di EuroGIELLE e Carlo Benà, Direttore tecnico dell’azienda che, con un team dedicato, gestisce lo sviluppo dei prodotti: una gamma articolata, composta da filtri abitacolo per vetture, autocarri, veicoli per il movimento terra e per l’agricoltura.

Chi è EuroGIELLE
Prima di approfondire gli aspetti tecnici della produzione dei filtri EuroGIELLE, chiediamo a Fabio Pellegrini una breve presentazione dell’azienda, attiva dal 1995 e insediatasi ad Adria nel 2001, su un’area di 13mila m2 complessivi, 7.500 dei quali coperti, dedicati alla produzione, agli uffici, al magazzino e al ricevimento merci. “EuroGIELLE progetta, sviluppa, produce filtri abitacolo in Italia, commercializzando in tutto il mondo un catalogo che comprende oltre 1500 codici diversi. Oltre a questi, fornisce prodotti in private label a IAM, OES, OEM. Il nostro impegno – spiega Pellegrini – sta nel cercare di veicolare al meglio sul mercato europeo gli attuali brand aziendali per l’aftermarket: SiAria, SiVento e Scudo, sotto l’umbrella brand EuroGIELLE. Ci caratterizziamo per la nostra vocazione all’innovazione tecnologica, l’utilizzo esclusivo di materie prime ad alte prestazioni, per garantire la massima efficienza della filtrazione elettrostatica e meccanica e soprattutto perché siamo un’azienda totalmente Made in Italy. Tutte queste peculiarità fanno di EuroGIELLE una realtà industriale in grado non solo di collaborare con le case automobilistiche, ma anche di sviluppare soluzioni personalizzate per i clienti, attraverso l’Ufficio R&D interno”.

L’azienda risponde altresì alle norme sulla qualità ISO 9001, con certificazioni rilasciate da TUV Italia ed è estremamente sensibile al tema della tutela dell’ambiente, rispondendo alle norme ISO 14001. Dal 2019, inoltre, è registrata in IMDS (International Material Data System) la banca dati globale dei materiali utilizzati dall’industria automobilistica, che facilita l’adempimento degli obblighi imposti ai produttori di automobili e ai loro fornitori, da norme, leggi e regolamenti nazionali e internazionali.

Eurogielle: focus su tecnologia e innovazione
Con Carlo Benà ci addentriamo nei dettagli tecnici della produzione, ricordando che l’azienda segue un ritmo molto dinamico nell’introdurre nuovi prodotti sul mercato. Spiega Benà: “Ci occupiamo anche dello sviluppo di progetti customizzati IAM OE e OES, filtri aria motore per applicazioni particolari, filtri Hepa, filtri per cabine (settori aerospaziale e navale) e della realizzazione di filtri per applicazioni ferrotranviarie, industriali e civili”.

In EuroGIELLE, il processo di progettazione è articolato. Prosegue Benà: “Si inizia con la raccolta dei dati e dei requisiti di base del prodotto. Per l’aftermarket, recuperiamo e analizziamo filtri originali, housing, documenti e materiali. Per i progetti OEM e OES, studiamo i disegni tecnici e le specifiche forniti dai clienti. Quindi si procede con lo studio dell’alloggiamento del filtro, il progetto viene identificato con un codice e la documentazione memorizzata”.

Continua il Direttore tecnico: “La fase successiva è la verifica del prodotto che abbiamo acquistato o che ci è stato fornito, presso il nostro laboratorio interno: eseguiamo test dimensionali, di reazione all’acqua e al fuoco, di permeabilità all’aria. Per i drop test e le prove di efficienza con polveri, aerosol e gas, collaboriamo con laboratori europei certificati, dove vengono svolti i controlli previsti dalle normative del settore, tra le quali la EN 779 /EN ISO 16890 (filtri d’aria per ventilazione generale), la EN 1822/EN ISO 29463 (filtri ad alta efficienza), la ISO 11155-1/ISO 11155-2 (filtri aria per vano passeggeri)…”.

I passaggi successivi prevedono il disegno 3D che include media pieghettato, telaio, guarnizione, profili rigidi… Il disegno, che può essere accompagnato da una scheda di caratterizzazione del prodotto, permette di ottenere le tavole complete in 2D delle singole fasi produttive, quindi la realizzazione del prototipo. Dopo i test a bordo veicolo, si passa all’industrializzazione e alla produzione del primo lotto.

Caratteristiche e peculiarità dei filtri EuroGIELLE
L’azienda utilizza vari materiali filtranti in base all’applicazione di destinazione del prodotto. Prosegue Benà: “Partiamo da fibre con bassa efficienza, di classe ISO Coarse secondo la normativa EN ISO 16890, per procedere verso filtrazioni più efficienti, fino alla classe H14, che utilizziamo nel settore agricolo per applicazioni gravose (aerosol sotto 1 micron). Abbiamo una fibra con elevata capacità di accumulo polvere, indicata per mezzi cantieristici. E poi c’è la fibra idrofobica, completamente repellente all’acqua”.  I filtri EuroGIELLE possono essere realizzati in diverse versioni.

  • fibra sintetica (tessuto-non tessuto pieghettato) con buona capacità antipolvere e antipolline;
  • carboni attivi con media filtrante in carbonfibra pieghettato, composto da due fogli di fibra, tra i quali è inserito uno strato di carbone in granuli fini;
  • carboni attivi con telaio in metallo e media filtrante composto da due strati (in fibra e in fibra impregnata di carbone in granuli), molto apprezzato per la sua robustezza nel settore truck;
  • versione combinata il filtro è composto da due stadi di filtrazione, fibra pieghettata e uno spesso strato di carboni attivi in granuli (usato nel settore agricolo);
  • versione ad alta efficienza, simile a quella in fibra, ma realizzata con materiale ad alta efficienza per formare anche gli aerosol.

In sintesi, le tipologie di filtri abitacolo EuroGIELLE comprendono le versioni: in fibra per applicazioni antipolvere e antipolline; ai carboni attivi con capacità assorbimento gas; con telai in plastica o metallo per applicazioni con richiesta di maggiore robustezza; ad alta efficienza con carboni attivi in granuli per settore agricolo.

Tecnologia antibatterica con BacterStop EuroGIELLE
Brevettata da EuroGIELLE, è nata all’interno del reparto Ricerca & Sviluppo nel 2018 ed è stata testata in laboratori esterni, secondo la normativa UNI EN ISO 20743:2013. BacterStop vanta due caratteristiche uniche:

  • è disponibile per la gamma a carboni attivi
  • i filtri con questa tecnologia risultano antibatterici al 100%: il biocida è infatti presente nel media filtrante, sul perimetro esterno del filtro, su bordi, guarnizioni e altri elementi aggiuntivi

Il filtro idrofobico al 100%: Dryfilter di EuroGIELLE
Dryfilter è il filtro idrofobico di EuroGIELLE. Il materiale filtrante, forma una barriera contro la penetrazione di umidità e sostanze inquinanti, l’acqua non viene assorbita ma forma gocce che scivolano facilmente e sviluppano un’azione detergente, trascinando con sé le particelle che incontrano, per venire assorbite dal bordo del filtro in fibra. Tanti i vantaggi: filtrazione migliorata, più igiene e sicurezza, meno umidità nell’abitacolo, più comfort, vetri meno appannati per una maggiore sicurezza.

a cura di Manuela Battaglino