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Clepa: Fit for 55, sbagliato escludere tecnologie ibride e biocarburanti

"L'obiettivo della riduzione al 100% di CO2 e lo stop alla vendita di auto e LCV endotermici al 2035 scarta le opzioni tecnologiche e mette a rischio mezzo milione di posti di lavoro", la Segretaria Generale del Clepa Sigrid de Vries

“Gli obiettivi proposti dalla Commissione Europea – con l’approvazione delle misure del pacchetto Fit for 55 per lo stop all’endotermico al 2035mettono a rischio mezzo milione di posti di lavoro nel settore della componentistica legata al motore endotermico”.

È questo il commento a caldo di Sigrid de Vries Segretaria generale di Clepa, dopo l’approvazione del Parlamento europeo dell’obiettivo di ridurre del 100% gli standard di emissione di CO2 per le nuove autovetture e LCV nel 2035, misura contenuta nel pacchetto Fit for 55.

L’allarme dell’europea Clepa si aggiunge a quello delle associazioni italiane Adira e Assogasmetano.

Per de Vries: “La transizione verso una mobilità neutrale dal punto di vista climatico è ben avviata nel nostro settore, ma le sfide per la società e l’economia non devono essere sottovalutate… Un obiettivo di riduzione delle emissioni di CO2 del 100% è un divieto de facto al motore a combustione interna, che scarta anni di innovazione di una tecnologia che può essere neutrale per il clima ed è necessaria per una transizione energetica gestibile ed efficiente”.

Perchè escludere tecnologie ibride e biocarburanti?

Prosegue la Segretaria: “Stiamo scegliendo i “vincitori tecnologici” ed escludendo la tecnologia ibrida e i carburanti rinnovabili sostenibili, che sono neutri per il clima, possono essere utilizzati con le infrastrutture esistenti e possono anche affrontare le emissioni del parco circolante esistente.

Questo rischia di rendere la transizione della mobilità inutilmente impegnativa e persino impossibile per alcune PMI e fornitori di nicchia. È positivo, tuttavia, che siano stati chiesti criteri più chiari per la revisione intermedia prevista e sia stata proposto un metodo che consideri la misurazione delle emissioni di CO2 lungo l’intero ciclo di vita”.

Con questo voto, ribadisce Clepa, si rischia una notevole delocalizzazione dell’industria automobilistica: solo la UE sta mettendo in atto un tale divieto tecnologico. Ciò significa limitare la scelta dei consumatori, soffocare l’innovazione e perdere il nostro vantaggio competitivo. La diversificazione è fondamentale per l’autonomia economica: riduce la dipendenza da una singola tecnologia, energia, carburante o Paese.

Ricordiamo che l’Europa detiene meno dell’1% delle riserve globali dei materiali critici per le batterie: litio, nichel, cobalto, grafite naturale e manganese.

 

a cura di MB