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Cinghia servizi auto: a cosa serve, quando cambiarla, cosa succede se si rompe

La cinghia servizi fa parte dell’assortimento di ogni ricambista ed è ben conosciuta da tutti i meccanici, che in diverse occasioni hanno a che fare con questo componente. Ma a cosa serve la cinghia servizi? La cinghia di servizio – che non va confusa con la cinghia distribuzione – ha il compito di trasferire la rotazione dell’albero motore alle pulegge dei servizi ausiliari, facendo funzionare alternatore, compressore dell’aria condizionata e su diversi veicoli anche la pompa del servosterzo e la pompa dell’acqua.

Una cinghia servizi danneggiata mette a repentaglio il corretto funzionamento di questi dispositivi, con il rischio di danni anche piuttosto seri. La cinghia servizi dell’ auto deve essere periodicamente controllata per assicurarsi che non sia usurata e provvedere in caso alla sua sostituzione. Solitamente le auto montano una sola cinghia servizi, ma in alcune vetture sono presente più cinghie che azionano i vari servizi ausiliari.

Cosa succede se si rompe la cinghia dei servizi?

La cinghia di servizio, collegata alla puleggia dell’ albero motore e da questo azionata, consente come si è visto il funzionamento dell’alternatore, del servosterzo, della ventola del radiatore, nonché del compressore del climatizzatore. La rottura della cinghia, che in alcuni casi può essere correlata anche al malfunzionamento dei cuscinetti, compromette dunque la funzionalità del servosterzo, del sistema di raffreddamento e ovviamente della batteria, che non è più alimentata dall’alternatore. Non a caso la cinghia servizi viene spesso chiamata dai meccanici anche cinghia dell’alternatore. In questo caso “saltano” anche tutti i servizi ausiliari dell’auto che dipendono dalla batteria: l’avviamento del motore, i fari, gli alzacristalli, il panello di controllo del cruscotto e il climatizzatore.

Cinghia servizi dell’auto: quando cambiarla

Come tutte le parti in movimento, anche le cinghie di servizio subiscono nel tempo una progressiva usura che può portare alla rottura ma anche ad un irrigidimento del materiale che ne compromette le prestazioni. Anche una cinghia servizi rumorosa è sintomo di usura e di sfilacciamento del materiale e potrebbe verificarsi presto alla rottura della stessa.

Come sanno bene gli autoriparatori, non è tuttavia possibile prevedere la rottura di una cinghia servizi, che, quando questo accade, può bloccare anche totalmente la vettura in attesa del ripristino. È dunque consigliabile, soprattutto quando l’auto ha più di quattro anni, controllare anche le condizioni della cinghia: se si nota al tatto un irrigidimento del materiale, talvolta non riscontrabile visivamente a livello di superficie, è il caso di sostituirla in modo da prevenire danni più gravi.

Servosterzo e cinghia servizi

Per quanto riguarda il servosterzo, la conseguenza immediata della rottura della cinghia servizi è il blocco della pompa del servosterzo (non essendo più trainata dalla cinghia), la quale non provvede più a far circolare e a mettere in pressione l’olio idraulico contenuto nel circuito e nella scatola dello sterzo. Ne deriva l’immediato irrigidimento dello sterzo. Ovviamente, per ragioni di sicurezza, i servosterzi sono realizzati in modo tale che, anche nella eventualità di un loro mancato funzionamento, il conducente sia sempre in grado di sterzare le ruote, sia pure con sforzo notevolmente maggiore. In questo caso a segnalare la rottura della cinghia di servizio è dunque l’irrigidimento dello sterzo – derivante dal fatto che la pompa olio del servosterzo non è più trainata – e l’accensione della spia della batteria, che non è più ricaricata dall’alternatore. La rumorosità provocata dalla cinghia lascata e la presenza di fumo e odore di gomma completano generalmente il quadro.

Quasi tutte le vetture sono oggi equipaggiate con la pompa del servosterzo dell’ auto, che garantisce una migliore manovrabilità e un maggior comfort di guida. Uno sterzo che improvvisamente diventa “duro” può diventare, in certi casi, anche pericoloso.

Cinghia servizi e climatizzatore

La cinghia servizi è fondamentale anche per il funzionamento dell’ impianto di climatizzazione del veicolo. È infatti la cinghia, tramite le pulegge, ad alimentare il compressore del climatizzatore che comprime il gas refrigerante che fluisce all’interno dell’impianto di climatizzazione. Il compressore è un componente fondamentale per avere un impianto di climatizzazione funzionante ed efficiente e un suo malfunzionamento impatta sulle performance dell’intero sistema.

Cinghia servizi rotta: i problemi al raffreddamento motore

Con la rottura delle cinghia di servizio può disattivarsi anche il funzionamento della ventola di raffreddamento motore, che non è più trainata. In caso di temperatura elevata la ventola non si aziona, rischiando di far surriscaldare il motore. 

Anche la pompa dell’acqua, in diversi modelli, funziona grazie alla cinghia servizi. Se si rompe la cinghia la pompa non è più in grado di far circolare il liquido refrigerante all’interno del circuito di raffreddamento, mantenendo il motore alla corretta temperatura, In tal caso il motore si surriscalda e i suoi componenti principali – pistoni e cilindri – sono a rischio grippaggio.

Sostituzione della cinghia servizi: come procedere

Vediamo ora le principali fasi di intervento di sostituzione della cinghia di servizio e gli accorgimenti da prendere per una corretta e sicura riparazione. La prima fase prevede lo scollegamento dei vari impianti (raffreddamento, servosterzo/idroguida, olio del cambio automatico) e cablaggi. Si procede poi con lo svuotamento del radiatore. Una volta smontata la traversa, si staccano i convogliatori (o prese d’aria) ai lati del radiatore. Infine vengono staccati i manicotti del radiatore, quello superiore e quello inferiore. Occorre inoltre ricordare di staccare il sensore della temperatura che aziona la ventola.

Si procede successivamente con lo stacco del tubo dell’olio del servosterzo, attraverso il quale l’olio circola in prossimità del radiatore (spinto dall’apposita pompa) per essere raffreddato. Liberato il tubo si fa defluire l’olio. Se la vettura è dotata di cambio automatico, non bisogna dimenticarsi di scollegare anche i tubi di raffreddamento dell’olio del cambio.

Vengono successivamente scollegati i cablaggi delle due ventole (del climatizzatore e del raffreddamento). Si può ora procedere con il distacco del condensatore del clima, del mascherone anteriore, del radiatore e della ventola (con relativo giunto), liberando il campo per la sostituzione della cinghia. Rimosso il carter di protezione si ha ora accesso alla cinghia di servizio e ai relativi cuscinetti.

Si si nota la presenza di una “colata” sul carter – che appare visibilmente danneggiato – è probabile che provocare la rottura della cinghia sia stato un malfunzionamento del cuscinetto tendicinghia. Sfilata la cinghia dai cuscinetti di rinvio è dunque opportuno sostituire il cuscinetto tenditore e, per precauzione, il relativo ammortizzatore. La rottura del cuscinetto tendicinghia potrebbe essere stata infatti causata dallo scorretto funzionamento dell’ammortizzatore, che pertanto va cambiato. In questi casi si procede generalmente anche alla sostituzione di tutti i cuscinetti e al montaggio della nuova cinghia servizi. Spinto indietro il tenditore automatico e fatto arretrare il pistoncino, viene alloggiata la cinghia. A differenza della cinghia di distribuzione, che richiede la procedura di messa in fase, la tensione della cinghia servizi è automatica: la molla spinge infatti il tenditore mantenendo la cinghia nella tensione corretta. Alla fine dell’intervento, ricollegati tutti gli impianti, è necessario procedere al rabbocco dell’olio dell’impianto servosterzo e del cambio automatico, riportando l’olio ai livelli previsti.

Sostituzione cinghia servizi, alcune precauzioni

La sostituzione della cinghia servizi è generalmente prevista dalle case costruttrice dopo 120 mila km. Vanno tuttavia considerate le modalità e le condizioni di utilizzo dell’auto. Se ad esempio si guida spesso su strade polverose o sterrati, l’accumulo di polveri e impurità favorisce un maggior attrito cinghia/cuscinetto che andrà ad accorciare la durata media di una cinghia. Per effettuare l’intervento di sostituzione della cinghia, come si è visto, occorre assicurarsi che tutti gli impianti azionati dalla cinghia siano scollegati. È inoltre fondamentale operare solo quando la temperatura dell’acqua e dell’olio si è adeguatamente abbassata, evitando in tal modo che la fuoriuscita dei liquidi, in fase di scaricamento impianti, possa provocare ustioni e scottature. A differenza delle cinghia di distribuzione, la cinghia servizi non richiede una specifica sincronizzazione (si utilizzano infatti cinghie trapezoidali non dentate). Tuttavia, se la cinghia servizi è troppo tesa (a causa di un difetto o malfunzionamento del tenditore) questa può provocare un progressivo danneggiamento dei cuscinetti e rompersi. È inoltre fortemente consigliato cambiare, oltre alle cinghie, anche tutti i cuscinetti (compresi quelli di rinvio), così da evitare nel medio termine il ripetersi di un altro guasto. È infatti molto probabile che il danno ad un elemento abbia un impatto anche sugli altri componenti. Va inoltre considerato che le nuove generazioni di motori operano a temperature più elevate e a regimi superiori, e i diametri di cuscinetti e pulegge si sono ridotti per risparmiare spazio sotto il cofano. Queste severe condizioni di esercizio sottopongono le cinghie a sforzi superiori, per questo occorre usare solo cinghie che rispettino determinati standard qualitativi.

Gli automobilisti sono spesso attenti al costo di sostituzione della cinghia servizi, perché può variare molto a seconda che si sostituisca la sola cinghia servizi o anche componenti correlati quali tendicinghia, cuscinetti o pompa dell’acqua. Agli autoriparatori conviene quindi esplicitare in partenza tutti i possibili costi, spiegando la convenienza – in termini di sicurezza e affidabilità – di sostituire anche gli altri componenti.