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Auto che “dialogano”: la tecnologia V2V potrebbe essere obbligatoria già dal 2017

l'NHTSA sta lavorando per definire uno standard comune di applicazione della tecnologia V2V (Vehicle to Vehicle communication technology) che potrebbe diventare obbligatoria già nel 2017

Auto capaci di dialogare tra loro scambiandosi informazioni che possono salvarci la vita. Il futuro è molto più vicino di quanto si pensi: l‘NHTSA (National Highway Traffic Safety Administration) sta lavorando per definire uno standard comune di applicazione della tecnologia V2V (Vehicle to Vehicle communication technology) che potrebbe diventare obbligatoria già nel 2017. Grazie ad una trasmissione di informazioni a corto raggio, le auto potranno ad esempio scambiarsi istantaneamente informazioni su una brusca frenata o la presenza di pedoni.

Il V2V consente alle auto di condividere velocità, posizione, direzione di marcia, frenate, perdita di stabilità. Le comunicazioni a corto raggio (DSRC), simili a quelle sviluppate per il Telepass, dovrebbero utilizzare frequenze di 5.9GHz e coprire distanze fino a 300 metri o circa 10 secondi a velocità autostradali. Lo scopo fondamentale di questa tecnologia è avvertire il guidatore distratto con un allarme di un potenziale pericolo. Vi sono già delle tecnologie che operano in questo modo, come il City Brake Control di Fiat 500L o il sistema Ford Electronic Brake Light. Il tassello mancante è il “collegamento” normativo tra queste tecnologie che riconosca all’auto la capacità di assumere i comandi della guida in totale sicurezza, ma la questione rimane piuttosto spinosa per le responsabilità in caso d’incidente.

Le istituzioni sembrano comunque propense a rendere obbligatoria la tecnologia V2V quanto prima, e secondo gli analisti già nel 2019 si potrebbero vedere le prime auto dotate di serie con guida autonoma e tecnologia V2V