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Aerei e navi inquinano di più delle auto

Il traffico aereo e navale inquinano molto di più delle auto, ma le istituzioni sembrano ingnorarli e solo al settore auto sono richiesti ingenti sforzi per ridurre le emissioni

Spesso le automobili vengono additate come le principali responsabili dell’inquinamento, e da 20 anni il settore sta investendo per ridurre le emissioni di CO2. Nessuno sembra però concentrare l’attenzione sul traffico aereo o navale, entrambi molto più inquinanti delle auto e su cui non sono stati presi adeguati provvedimenti.
Sia le turbine a reazione dei velivoli (alimentate a kerosene, carburante petrolifero simile al gasolio), che i grandi motori diesel navali (alimentati con olio combustibile poco raffinato di origine petrolifera, il cosiddetto”bunker oil”)emettono quantitativi enormi di idrocarburi (HC), ossido di carbonio (CO), ossidi di azoto (NOx), ossidi di zolfo (SOx), particolato (PM), anidride carbonica (CO2): a differenza della auto non sono infatti dotate di dispositivi assimilabili ai catalizzatori ed ai filtri anti-particolato, atti a ridurre drasticamente le emissioni allo scarico.
La CO2 (anidride carbonica) emersa dalle auto, a differenza dei gas sopraelencati, non è un gas tossico, ma solo ad effetto serra come il vapore acqueo presente in atmosfera. Ma a differenza del settore auto, da decenni sottoposto al controllo delle autorità ambientai, il trasporto aereo è stato escluso alle restrizioni stabilite dal Protocollo di Kyoto.
 
Alcune stime hanno quantificato le emissioni giornaliere di un aeroporto come Fiumicino pari alla quantità che emetterebbero circa 350 mila auto non catalizzate. Ma considerando che tutte le auto sono per legge catalizzate, a questa cifra dovrebbe essere aggiunto uno zero. E mentre il settore automobilistico negli ultimi decenni ha investito cifre enormi per ridurre le emissioni, il comparto aereo avrebbe ottenuto il permesso dai vari organi internazionali di triplicare il traffico fino al 2050. Si stima che il solo trasporto aereo incida per oltre il 10% sul totale dell’effetto serra da CO2.
Disparità di trattamento si ravvisano anche dal punto di vista fiscale: mentre i carburanti per autotrazione sono pesantemente tassati in quasi tutto il mondo, il kerosene è esentasse ovunque. Si calcola che in Europa il settore dell’aviazione civile riceva oltre 45 milioni di dollari l’anno tra finanziamenti diretti o indiretti.