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Stop incentivi e crisi microchip fanno sprofondare il mercato dell’auto in agosto

Calo del 27,47% in agosto delle immatricolazioni rispetto all’ultimo mese di agosto pre pandemia (2019). Nel periodo gennaio-agosto di quest’anno sono state immatricolate 1.060.182 autovetture, con un calo del 20% rispetto al 2019. Il calo di agosto è più forte di quello del periodo gennaio-agosto e questo indica un sensibile peggioramento dell’andamento del mercato nel mese scorso. La causa principale di questo peggioramento è il venir meno del sostegno alle vendite dato dagli incentivi alla rottamazione previsti per il primo semestre del 2021 per le vetture con emissioni di CO2 comprese tra 61 e 135 gr/km. Questi incentivi sono stati particolarmente efficaci perché hanno riguardato vetture molto richieste. Lo stanziamento dedicato si è però esaurito con le prenotazioni effettuate fino all’8 aprile. Naturalmente gli acquisti con incentivi prenotati fino all’8 aprile sono stati perfezionati con l’immatricolazione della vettura non subito ma nel giro di qualche mese. In agosto però l’effetto di questi incentivi si era completamente esaurito. Il Parlamento li ha rifinanziati con decorrenza dal 2 agosto e a tutt’oggi gli acquisti incentivati prenotati hanno già riguardato il 30% dello stanziamento, ma, dati i tempi medi di consegna delle autovetture, ben poche sono le auto immatricolate ad agosto con questi incentivi.

A questa situazione critica si è aggiunto l’estendersi della crisi nelle forniture di microchip con ripercussioni pesanti sull’attività produttiva e quindi sui tempi di consegna delle autovetture. Ciliegina sulla torta è poi il fatto che negli ultimi giorni di agosto, si è esaurito anche lo stanziamento per gli ecobonus per l’acquisto di vetture con emissioni di CO2 da 0 a 60 gr/km. Rimangono ancora 57 milioni disponibili per gli extrabonus alle stesse vetture, ma questi extrabonus sono erogabili soltanto a chi beneficia di un ecobonus. Per cui al momento lo stanziamento non è utilizzabile. Si è prodotta così una situazione che definire tempesta perfetta sull’auto è assolutamente appropriato.

Balza all’occhio, dopo gli ultimi dati diffusi dall’Istat sulla crescita del Pil nel 2021, che la situazione del mercato dell’auto è decisamente peggiore di quella del contesto economico italiano. E ciò per quattro ragioni. La caduta per la pandemia nel 2020 è stata molto più severa per l’auto che per il Pil. La ripresa nel 2021 per l’auto è stata decisamente più lenta. Il pasticcio sugli incentivi alle auto elettriche e dintorni rischia di compromettere il lavoro fatto per vincere le resistenze della gente verso la transizione ecologica. E a tutto ciò si aggiunge la crisi nelle forniture di microchip.

Secondo Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor, la ripresa dell’economia italiana non può prendere ulteriore slancio se il settore dell’auto si rivela una palla al piede. E’ dunque necessario che il Governo e il Parlamento intervengano immediatamente per superare la tempesta di agosto. Questo vuol dire rifinanziare immediatamente gli ecobonus per le auto verdi. Rifinanziare anche gli incentivi per le auto da 61 a 135 gr/km di CO2 che dovrebbero esaurirsi entro ottobre e utilizzare poi la Legge di Bilancio 2022 per creare le premesse di una politica per l’auto che dia una concreta prospettiva alla transizione verso l’auto elettrica: ormai è una scelta irreversibile per la UE, per le case automobilistiche, per i governi nazionali e locali e deve diventare una prospettiva concreta anche per la gente. Perché lo diventi occorre bandire le soluzioni episodiche e varare una politica di incentivi permanenti in favore della transizione ecologica.