Ricambi contraffatti, scoperto deposito con 400.000 pezzi falsi, frodi anche nel pavese e a Matera

A Volvera, nel Torinese, i militari della Guardia di Finanza hanno scoperto un deposito con oltre 400.000 componenti falsificati, pronti per essere distribuiti in tutta Italia. I pezzi, riportanti marchi  come Fiat, Renault, Toyota, Volkswagen, Nissan, e altri, erano stoccati in un magazzino gestito da una società di logistica (estranea all’indagine). La produzione avveniva in una struttura dotata di tredici linee produttive, dove erano presenti strumenti altamente specializzati per la serigrafia, la pressatura e la tampografia. La qualità della riproduzione era tale da ingannare anche clienti esperti, grazie a stemmi, copri-cerchi o copri-mozzo quasi uguali agli originali

L’indagine è partita grazie ai sospetti avanzati dai periti di alcune case automobilistiche, insospettiti dalle vendite anomale effettuate da soggetti a cui non risultavano le forniture dei pezzi in questione. Le indagini hanno consentito di smantellare l’intera filiera, portando al sequestro della struttura.

Nel Pavese, un imprenditore di origine cinese è stato invece trovato in possesso di oltre 13.000 pezzi di ricambio per motocicli e 1.300 veicoli contraffatti, per un valore complessivo di 14 milioni di euro. I prodotti, realizzati in Asia, venivano falsamente etichettati con la bandiera italiana per aumentarne l’appeal sul mercato.

A Matera, un’altra indagine ha portato alla scoperta di una maxifrode da 42 milioni di euro, cui si aggiungono circa 9 milioni di IVA non versata. Oltre alla vendita di pezzi falsificati, venivano commercializzati lubrificanti importati illegalmente dall’Est Europa, tramite un reticolo di aziende fantasma e prestanome. Questa operazione si collega a un fascicolo della Procura europea e a indagini in corso da parte di Eurojust, che monitora attentamente il fenomeno del contrabbando e della contraffazione