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Japanparts, in rotta verso il futuro

Japanparts Srl, l’azienda veronese specializzata nella distribuzione di ricambi per i marchi asiatici e adesso anche per le applicazioni europee, si mantiene salda al timone, reagendo alle oggettive criticità del commercio internazionale con le leve della completezza della gamma, dei servizi ai clienti, della logistica strutturata ed efficiente

Japanparts Srl rappresenta l’esempio di un’azienda che ha saputo cogliere le opportunità, anche nei momenti difficili, per trasformare in punti di forza le criticità. La capacità di reagire alle avversità contraddistingue da sempre le vere aziende e ciò vale anche nell’attuale fase “post Covid”, un momento in cui occorre certamente rimboccarsi le maniche, ma è altrettanto importante restare calmi. Ne è convinta la #japanparts che racconta a Parts come l’azienda di Verona, e più in generale l’aftermarket, stiano attraversando questo complesso periodo. Il continuo rincaro delle materie prime e dei costi di trasporto internazionali sta provocando pesanti ripercussioni in tutto il settore, ma è proprio in momenti come questi che occorre mantenere la barra dritta.

Japanparts Srl è nata in un momento di difficoltà, che si è poi rivelato un’ottima opportunità per diventare ciò che siete oggi. Ce ne parla?

“Japanparts è nata nel 1988, quando Bosch decise di chiudere il contratto di esclusiva che aveva con l’azienda di famiglia del fondatore. Ci siamo resi conto che all’epoca mancava la distribuzione di ricambi asiatici, per lo più legati alle 4×4 che in quel periodo venivano prodotte quasi esclusivamente dalle Case asiatiche.  Da lì siamo partiti per reinventarci, favoriti dal fatto che i fuoristrada non sono auto che si rottamano facilmente o hanno un ciclo di vita breve. All’epoca non era semplice importare i pezzi, servivano autorizzazioni da Roma, ma questo ci ha permesso di distinguerci sul mercato, rispondendo ad un’esigenza che poi si è rivelata tale anche all’estero. Ricordo i primi cataloghi realizzati per questi veicoli: erano battuti a macchina, ma avevamo già avuto l’intuizione di pubblicare le immagini dei veicoli con i relativi ricambi, facilitando così la ricerca dei pezzi”.

Quali sono stati i passi successivi?

“Anno dopo anno, gradualmente, abbiamo arricchito la nostra offerta fino a proporre 9 macrofamiglie di prodotto, suddivise a loro volta in altre 158. Fondamentale si è rivelato il rapporto con i fornitori: negli anni 88, in Asia, i primi fornitori, poi altri ancora, così nel tempo Japanparts ha instaurato relazioni sempre più importanti. Queste scelte hanno fatto sì che siamo stati sicuramente dopo 33 anni i pionieri indiscussi in Europa di queste importazioni”.

Veniamo al tema caldo del momento: l’aumento dei prezzi delle materie prime e dei trasporti…

“Quella in atto è una ‘battaglia navale’: oggi le guerre non si fanno con i cannoni ma con i dazi, i trasporti, la logistica. Lo scorso anno, con la paura del lockdown, tutti hanno tirato i cordoni per fare quadrare i bilanci, poi con l’arrivo dei vaccini gli ordini sono ripartiti a ritmi sostenuti e l’aumento della domanda di materie prime ha fatto schizzare verso l’alto i prezzi. A ciò si aggiunge la questione dei container, che sono rimasti bloccati nei porti nei mesi del lockdown, creando anche in questo caso una carenza che, con la ripresa della domanda, ha fatto lievitare i prezzi. Ci sono poi ovvie ragioni politiche: c’è chi vorrebbe fare ritornare le produzioni in loco, ma forse ciò poteva essere fatto 10-15 anni fa, adesso è troppo tardi. Tutto questo sta creando inflazione e tutti i settori, non solo l’automotive, sembrano presi tra due fuochi: la crescita dei costi dei trasporti, aumentati 10 volte rispetto a inizio anno, e il rincaro generalizzato dei prezzi”.

Che impatto sta avendo tutto questo?

“È proprio ora che subiamo l’onda lunga della pandemia, non solo noi ma tutti. Il generale aumento dei prezzi dovuto ai costi dei trasporti e delle materie prime proseguirà finché restiamo su queste ‘montagne russe’. Oggi il costo di trasporto di un container può essere addirittura superiore a quello della merce che contiene, soprattutto se si tratta di prodotti voluminosi e di basso valore. Prodotti come dischi freno, tiranteria e altri ricambi risentono invece del fortissimo aumento dei prezzi dei metalli. Tutto questo si rifletterà in un’inflazione generalizzata e sono previsti aumenti repentini per tutte le categorie di prodotti. Chi ha capacità di stock e finanziaria potrà tuttavia avvantaggiarsene. In questi mesi il mondo della componentistica sta mettendo mano ai listini, non c’è altra scelta: potrà trattarsi di aumenti lievi, ma continui, oppure di crescite marcate, che coprono almeno 3-4 mesi. Ma tutti dovranno aumentare i prezzi, si può aumentare in maniera più lieve ma continua oppure fare un aumento più marcato che copra almeno 3-4 mesi, però tutti aumenteranno e anche Japanparts non sarà esente”.

Parliamo dei magazzini. Quanto importante è la logistica in questo contesto?

“Avere una logistica efficiente è fondamentale: era importante prima e lo è ancora di più adesso. Noi stiamo impostando il doppio-triplo turno per reggere al forte incremento degli ordini di questi ultimi mesi e abbiamo inserito una ventina di nuovi addetti. Il volume degli ordini è aumentato da marzo in poi: il nuovo magazzino ci ha sicuramente aiutato, altrimenti ora saremmo stati in difficoltà. Attualmente è in corso un ampliamento di 5.600 m2 del nostro polo di Via Vassanelli, a Verona. Questo secondo polo logistico è interamente adibito solo al mondo degli ammortizzatori. Ammortizzatori sterzo (27), ammortizzatori elettronici e pneumatici (108), un nuovo programma di molle di oltre 3.022 codici, in più supporti ammortizzatori (600), kit cuffie (337), con più di 1.350 codici ammortizzatori portellone posteriore anche elettrici e cofano fanno della gamma ammortizzatori la più completa in Europa. Abbiamo addirittura aggiunto 34 codici ammortizzatori per microcar e per Piaggio Porter e Ape, tutto già disponibile a magazzino. Il polo logistico degli ammortizzatori in Via Vassanelli raggiungerà oltre 20mila m2, continuando a crescere nei prossimi 2 anni.  Abbiamo inoltre raggiunto con impegno e non senza orgoglio la quota di circa 7.500 riferimenti sulla sospensione. Si tratta di un traguardo importante ed esclusivo per questa tipologia, che condividiamo con i nostri clienti”.

Come è andato il 2020?

“Abbiamo chiuso il 2020 in leggerissima compensata tuttavia dalla diminuzione di acquisti e di costi. Il 2021 è in aumento del 35% rispetto al 2020. L’Italia rappresenta il 30% del fatturato, l’export il 70%. Siamo presenti in circa 70 Paesi nel mondo, l’Europa continua a pesare parecchio, in particolare i Paesi dell’Est (anche quelli extra UE). Serviamo i distributori di tutti i Paesi da Verona e in condizioni normali gli ordini vengono evasi in una settimana, ma stiamo anche lì migliorando, automatizzando e robotizzando ancora di più la logistica con l’intenzione di renderla la più avanzata nel nostro mondo dell’aftermarket. I distributori sono da sempre il perno della nostra strategia. Stiamo inserendo numerose linee nuove: kit tiranteria sterzo per i modelli europei, tappi filtri olio, molle, un programma completo di ammortizzatori portellone, per citarne alcuni. Gli ammortizzatori si sono rivelati un prodotto di successo perché siamo riusciti a garantire qualità e prezzo, intercettando un mercato, quello delle auto più vecchie, che era stato tralasciato. Per la parte sospensioni abbiamo completato tutto: supporti ammortizzatore, soffietti parapolvere ammortizzatori, molle, ammortizzatori pneumatici, ammortizzatori portellone e cofano, oltre ad ammortizzatori sterzo per fuoristrada”.

Quali sono le vostre strategie future?

“Per il momento, siamo concentrati su quanto fatto: 158 famiglie di prodotto, con oltre 120mila codici complessivi, sono tante da gestire. Japanparts offre un programma, non un prodotto specifico: per questo siamo interessanti per i clienti. Inoltre, forniamo pieno supporto ai nostri distributori: per esempio, realizziamo analisi del circolante e del venduto di una determinata area e le parametriamo con gli acquisti del distributore. In questo modo, gli suggeriamo quali famiglie di prodotto inserire per avere una penetrazione maggiore. Una sorta di ‘esame del sangue’ che gli consente di attuare una strategia mirata. In questo momento difficile, soggetto ad aumenti continui dei prezzi di materie prime e trasporti, riteniamo molto importante creare stabilità nel nostro mercato.  Personalmente, auspichiamo e ci auguriamo anche una maggiore stabilità nella distribuzione. Perché scombussolare tutto? Noi siamo per la filiera tradizionale: se ognuno fa il proprio mestiere bene e con competenza, i vantaggi sono per tutti, sia per i distributori sia per i ricambisti. La scelta di Japanparts è da sempre ‘distribuire ai distributori’ ed è quello che continueremo a fare”.

Un’ultima domanda sul prossimo futuro di Japanparts Srl…

“Una riflessione sul tema della mancanza di merce che inevitabilmente ci sarà nel 2022: Japanparts Srl può contare su 120mila codici e auspichiamo quindi che tutti i nostri distributori considerino nei loro programmi B2B indirizzati ai ricambisti non solo la loro disponibilità di merce, ma anche quella del nostro magazzino di Verona. La disponibilità di tutti i nostri prodotti può essere verificata in tempo reale online, sui nostri siti, in modo rapido e senza obbligo di registrarsi, così da velocizzare le operazioni di vendita. Ricordo che Japanparts Srl evade gli ordini urgenti in Italia, ogni giorno, fino alle 15”.

 

di Andrea Martinello