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Il diesel ha i giorni contati?

I componentisti chiedono che la transizione verso la decarbonizzazione sia graduale e sostenibile per l'intera filiera

Il diesel ha i giorni contati? Gli annunci delle Case auto sull’abbandono del diesel a favore dell’elettrico si susseguono, così come le dichiarazioni delle Amministrazioni di voler “bandire” i diesel dai centri urbani. I componentisti, da parte loro, chiedono che tutta la questione sia valutata con maggiore ponderazione, considerando anche l’impatto dannoso sull’intera filiera di un “forzato” addio al diesel. Nell’indotto automotive circa un lavoratore su tre è infatti collegato al comparto powertrain, e per questo Clepa – l’associazione europea dei componentisti automotive – chiede a gran voce che la transizione verso la decarbonizzazione sia graduale e sostenibile per l’intera filiera. “Oggi assistiamo ad una guerra tra clan, serve invece guardare al problema da un punto di vista industriale e sanare il gap di fiducia generato dal dieselgate”, è la dichiarazione di Roberto Vavassori, presidente Clepa, riportata da Il sole 24 ore.

Secondo i produttori, il “taglio” del 15% delle emissioni di CO2 entro il 2020 rischia di mettere dei paletti troppo stretti all’industria dell’auto. Ma questo non implica che il diesel debba essere “scaricato” a favore della mobilità elettrica; al contrario, il diesel va supportato perchè diventerà ancora più pulito, grazie alle ultime tecnologie, e troverà una nuova vocazione nelle motorizzazioni ibride. Il futuro dei motori a gasolio appare dunque sempre più associato all’ibrido a 48 volt, soprattutto nel segmento dei suv. Il processo di elettrificazione appare invece fisiologico per le city car e in generale per la mobilità urbana. “Il diesel è destinato a scomparire dal segmento di auto medie e piccole, e sicuramente l’Europa, con una quota del diesel che era superiore al 50%, vedrà inevitabilmente ridimensionato il mercato”, ha detto Pier Paolo Antonioli, a capo del PropulsionSystme GM di Torino, “credo che il market share si attesterà verso il 20-25% ma la propulsione diesel resterà centrale grazie alle nuove tecnologie ibride, soprattutto nel settore dei suv e dei pick-up”, è riportato sul quotidiano.