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Data Act: ADIRA sottolinea la mancanza di un regolamento specifico per l’Aftermarket

Adira accoglie con favore l’entrata in vigore ufficiale del Data Act ma sottolinea le criticita’ dovute alla mancanza di un Data Act specifico per l’Automotive Aftermarket

Lo scorso 12 settembre è entrato ufficialmente in vigore il c.d. DATA ACT e sono state pubblicate le Linee Guida specifiche per il settore dell’industria automobilistica (documento emanato dalla Commissione con funzione orientativa e interpretativa dell’applicazione del Data Act).

Certamente, ADIRA non può che accogliere con favore questo tragurado poiché si tratta di un passaggio importante per la transizione digitale dell’Europa e di un passo fondamentale verso una condivisione equa e trasparente dei dati nel settore automobilistico.

Il Data Act stabilisce principi importanti:

  • conferisce agli utenti dei dispositivi connessi diritti sui dati che generano,

  • garantisce che tali dati possano essere condivisi con terzi di loro scelta,

  • impone ai detentori dei dati l’obbligo di rendere le informazioni trasparenti e accessibili.

Il DATA ACT è un regolamento UE che si applica a tutti i prodotti connessi (c.d. regolamentazione orizzontale), inclusi i veicoli, per garantire ai consumatori e alle imprese l’accesso e il controllo dei dati che essi generano.

L’obiettivo che il legislatore comunitario ha inteso perseguire è creare un mercato dei dati più equo, competitivo e innovativo, dando agli utenti la possibilità di scegliere servizi migliori (anche in quelli relativi alla mobilità) e di condividere i propri dati quando e con chi vogliono.

Una volta entrato in vigore, quindi, il DATA ACT stabilisce una base di importanti principi generali.

Tuttavia, in quanto regolamento orizzontale, cioè applicabile a tutti i settori industriali, il regolamento non accoglie le specificità del settore automotive che, per la sua complessità e la sua importanza socio-economica, richiede un approccio specifico. Questa posizione è condivisa da tutte le associazioni e federazioni europee dell’aftermarket indipendente.

ADIRA e FIGIEFA sono convinte che siano necessarie norme specifiche per il settore automotive a tutela dell’utente e degli operatori.

Vale la pena sottolineare che attraverso il possesso e utilizzo dei dati generati dal veicolo durante la usa marcia (parametri di funzionamento, dati tecnici, chilometraggio, ecc.) e dei dati generati dall’utenza (abitudini di guida, percorsi, dati biometrici, ecc.) si è già sviluppato un mercato molto importante, anche se agli inizi, per l’offerta di servizi all’utente basati sulle informazioni acquisite (diagnosi a distanza, direct marketing, servizi di navigazione, servizi assicurativi, ecc.). Tutto ciò, fino ad oggi, ad esclusivo appannaggio delle case costruttrici.

Un approccio che non tenga conto della specificità del settore automotive rischia di compromettere gli obiettivi stessi della legge: per i fornitori di servizi indipendenti, il vero ostacolo alla competitività dei servizi di mobilità digitale non è la burocrazia, ma l’accesso limitato ai dati dei veicoli.

In sintesi, è corretto accettare il DATA ACT ma occorre continuare a spingere per l’adozione di un corpo normativo automotive più specifico che tenga conto delle peculiarità dei dati veicolari, per proteggere sia i consumatori che gli operatori del mercato secondario.

Ricordiamo che il DATA ACT specifico per il settore automotive è già pronto e approvato sia dalle federazioni aftermarket che da quelle dei costruttori, ma la sua pubblicazione è stata sospesa con l’insediamento dei nuovi organismi UE dopo le elezioni 2024. La diversa composizione di tali organismi, insieme all’aggravarsi della crisi dei costruttori auto, ha indotto il legislatore UE a sospendere l’iter del DATA ACT Automotive per dare priorità ad altre istanze.

Accettare solo un DATA ACT generale, rinunciando a quello specifico, significherebbe accettare una pericolosa deregolamentazione.

Per promuovere la fiducia, garantire la certezza del diritto e consentire a tutte le imprese, in particolare alle PMI, di competere e innovare, l’Europa ha bisogno di norme chiare e facilmente applicabili e, in assenza di un regolamento specifico di settore, l’applicazione efficace del DATA ACT generale risulta allora fondamentale.

Per questo, ADIRA sottolinea l’importanza delle Linee Guida per il settore automotive che hanno accompagnato l’adozione del DATA ACT. Proprio per evitare una sua applicazione “morbida”.

Senza un’attuazione solida e armonizzata, i diritti e gli obblighi sanciti dal DATA ACT rischiano di rimanere solo sulla carta.

ADIRA (e tutto l’associazionismo indipendente) si auspica che la Commissione europea e gli Stati membri garantiscano un’applicazione coerente, forte ed efficace in tutta l’Unione e salvaguardino l’integrità del Data Act dai tentativi di riaprirlo o indebolirlo attraverso i prossimi pacchetti legislativi;

Ma soprattutto l’auspicio è che venga riconosciuto il DATA ACT come il primo passo verso una legislazione specifica per il settore (SSL) che affronti pienamente le sfide di un accesso equo ai dati dei veicoli.

Anche ADIRA – allora – ribadisce il proprio impegno a collaborare in modo costruttivo con tutte le parti interessate per la costruzione di un ecosistema automobilistico competitivo, innovativo e orientato al consumatore, basato su un accesso equo ai dati dei veicoli, monitorando l’attuazione del DATA ACT affinchè non generi distorsioni competitive nel mercato del post vendita.