
Con i suoi otto punti vendita in Lombardia, Triveneto e Toscana, Cravedi è una delle realtà più longeve del mondo dei ricambi auto e truck, arrivata oggi alla quarta generazione e con molti progetti in pista
Nel panorama dell’aftermarket italiano poche realtà possono vantare una storia lunga quasi un secolo. La Cravedi di Treviso è una di queste e tra poco più di un anno festeggerà i 100 anni di attività. Fondata nel 1927 da Camillo e Alberto Cravedi, l’impresa nasce da una brillante intuizione: i due fratelli, che lavoravano il ferro, cominciavano a comprendere le grandi potenzialità dei ricambi in un momento storico in cui i mezzi motorizzati erano entrati in scena e cominciavano rapidamente a diffondersi. Fu così che decisero di puntare su un settore dove la concorrenza era poca maturando negli anni una duplice competenza, nei ricambi autocarro e nei ricambi auto. Nei decenni successivi l’azienda cresce dimensionalmente e geograficamente, trasferendosi agli inizi degli anni 80 nella sede di Villorba e aprendo filiali sul territorio. Oggi Cravedi è un’organizzazione strutturata con 8 punti vendita, di cui 1 in Lombardia, 6 nel Triveneto e 1 in Toscana. Oltre alla sede centrale di Fontane di Villorba (TV), con 3mila metri quadrati di magazzino su due livelli e 300 metri quadrati di uffici, le filiali sono dislocate a Belluno, San Fior, Castelfranco, Mantova, Mogliano, Verona e Pontedera. L’azienda è oggi alla quarta generazione: al fianco di Giorgio Cravedi, Amministratore Delegato, sono entrati i figli Filippo, laureato in economia aziendale e ora nel ruolo di Responsabile Commerciale e Camilla, che dopo la laurea alla Bocconi e varie esperienze professionali in multinazionali è approdata nell’azienda di famiglia per seguire il marketing.
Auto e truck a 360 gradi
Con circa 140 dipendenti e un fatturato che l’anno scorso ha superato i 37 milioni di euro, Cravedi punta quest’anno a superare quota 40 milioni. Una crescita costruita su una strategia multicanale: l’azienda è attiva nel settore della meccanica e della carrozzeria per auto e veicoli industriali. “I comparti auto e truck si compensano a vicenda – spiega Filippo Cravedi – Quando uno rallenta, spesso l’altro traina. Questa doppia specializzazione è per noi un punto di forza: proprio per questo stiamo cercando di integrare i due settori in tutti i nostri punti vendita. Nella filiale di Belluno, che era partita solo per le auto, abbiamo recentemente inserito il personale specializzato nel veicolo industriale e stiamo crescendo”. Nel 2017 Cravedi ha rilevato anche la quota di maggioranza dell’azienda di attrezzature ZSystem, integrandola nel Gruppo: un passo importante nella strategia di crescita e diversificazione, con l’allargamento dell’offerta anche a tutta la parte di attrezzature e diagnosi, contando sulle competenze tecniche e il supporto qualificato del team di ZSystem. La relazione con il cliente? Fondamentale In un mercato sempre più competitivo, Cravedi ha fatto della relazione con il cliente un punto fermo. La storicità del rapporto con molti clienti, che negli anni sono stati coinvolti in meeting, momenti conviviali, viaggi incentive continua a giocare un ruolo importante nel rafforzare i legami, anche al di fuori dell’ambito lavorativo. Non è dunque un caso che anche l’organizzazione commerciale sia stata improntata ‘mettendo il cliente al centro’, che si tratti di officine, carrozzerie, flotte. La colonna portante del commerciale sono infatti i venditori territoriali, ciascuno con un portafoglio clienti e un team di supporto tecnico interno; anche gli operatori interni sono associati allo specifico cliente. “Ogni cliente si rapporta sempre con la stessa persona – spiega Filippo Cravedi – Non abbiamo quindi un centralino in cui si parla con il primo operatore libero, ma ogni singolo cliente è associato al proprio referente, con il quale ha già un rapporto di fiducia”.
Il “Club In Buone Mani”
La fidelizzazione del cliente passa anche attraverso il progetto officina “Club In Buone Mani”, avviato nel 2012 e oggi parte integrante anche della strategia del Gruppo G6, di cui Cravedi fa parte. “Si tratta di un ‘soft network’, senza contributo di ingresso: siamo noi a offrire valore ai clienti – sottolinea Camilla Cravedi – Il club conta oggi circa 250 officine affiliate che beneficiano di promozioni dedicate, accesso gratuito ai corsi di formazione, eventi esclusivi e visibilità online. Ogni officina ha inoltre un minisito vetrina nel nostro portale, ottimizzato per la ricerca; attraverso le nostre pagine social, in particolare, Facebook con oltre 25mila follower, forniamo inoltre contenuti utili che possono essere ripostati dai nostri clienti per comunicare meglio con i loro”. Anche l’immagine coordinata del progetto è stata curata nei dettagli, in modo da aumentare la riconoscibilità delle officine aderenti. “Le officine stesse ci danno idee e suggerimenti che utilizziamo per migliorare il network: non è quindi solo una bandierina che mettiamo fuori dalla porta ma un progetto in cui l’officina viene coinvolta e ne ricava un’utilità”.
Formazione fuori e dentro l’azienda
Un’altra area di sviluppo su cui l’azienda continua a investire è la formazione delle officine, con una proposta sempre più articolata: oltre ai temi tecnici, infatti, oggi vengono trattati argomenti come la gestione dell’officina e del personale e il marketing. Le competenze tecniche di ZSystem sono state dunque messe al servizio del programma formativo rivolto agli autoriparatori, completandolo poi anche con corsi di taglio gestionale-manageriale. Cravedi si è inoltre attivata in prima persona anche sul fronte della carenza di personale, una delle criticità maggiori in ambito riparativo. Sono stati così avviati corsi congiunti tra officine e istituti professionali, portando meccanici e studenti nella stessa aula per favorire il contatto diretto tra domanda e offerta di lavoro. “È stato un modo per fare riavvicinare i due mondi, l’iniziativa è partita con scuole come il Giorgi-Fermi di Treviso e si sta estendendo: se durante il corso scatta l’interesse in un ragazzo, l’autoriparatore lo nota e magari lo inserisce nella sua attività. Questo permette alle officine di intercettare potenziali futuri dipendenti, conoscendo i ragazzi direttamente in un contesto formativo”, spiegano i fratelli Cravedi. L’attenzione alla formazione è rivolta anche all’interno dell’azienda, con iniziative mirate ai giovani più motivati, che offrono la possibilità di seguire corsi tecnici e affiancamenti con personale esperto. “Quando vediamo che c’è voglia di imparare, proponiamo dei percorsi che coinvolgono questi ragazzi anche in incontri tecnici con i fornitori, per fargli conoscere concretamente i prodotti che trattano ogni giorno. In molti casi la passione nasce proprio lì. In futuro vorremmo anche strutturare un portale formativo interno, una sorta di academy digitale per lo sviluppo delle competenze in azienda”.
La forza del Gruppo G6 Autoparts
Una prospettiva importante per Cravedi è anche l’esperienza nel Gruppo G6 Autoparts – società nata nel settembre 2019 dall’unione di sei importanti ricambisti operativi tra Lombardia, Veneto, Friuli e Umbria – che fa parte di Novagroup e Temot. “Grazie a Giuseppe Palmerini, che è stato l’anima del progetto, si è costruito un Gruppo vero. Non è solo business, ognuno porta qualcosa e soprattutto per me e mia sorella è stata un’opportunità per entrare in contatto con altre realtà, imparando da chi ha più esperienza. Ognuno mette al servizio degli altri i propri punti di forza: il nostro progetto officina ‘Club In Buone Mani’, ad esempio, è stato adottato anche dagli altri soci”, conclude Filippo Cravedi. Più che positiva anche l’esperienza ad Autopromotec all’interno dello stand di Novagroup, dove è stata organizzata una sorta di ‘caccia al tesoro’ in cui i clienti che visitavano i fornitori facendosi riconoscere come ‘clienti Cravedi – G6’ ricevevano omaggi o la partecipazione a corsi.
a cura di Andrea Martinello
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