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Aftermarket  a gonfie vele, in tutto il mondo

Nei prossimi cinque anni l' Aftermarket andrà incontro a cambiamenti più profondi di quelli visti negli ultimi trenta

In un recente articolo de Il Sole 24 ore, Detlef Braun, componente del consiglio direttivo di Messe Frankfurt GmbH (che organizza Automechanika), ha affermato che “l'Aftermarket automotive andrà incontro nei prossimi cinque anni a cambiamenti più profondi di quelli visti negli ultimi trenta». Si tratta infatti di un business che, nella sola UE, è cresciuto nel 2015 del 4,8% e fattura, secondo i dati dell’Istituto Ifh di Colonia, 218 miliardi di euro di componenti originali, ricambi, accessori e pneumatici, mentre 135 miliardi è il fatturato della manutenzione e riparazione degli autoveicoli. «Oggi tra i temi chiave ci sono la mobilità elettrica, i sistemi telematici e le soluzioni per il collegamento in rete interno ed esterno dei veicoli», ha detto Detlef Brau. Tali sistemi aprono dunque le porte alla diagnosi predittiva in remoto e a tutto ciò che ne consegue a livello riparativo.

A livello globale il mercato viene stimato in 500 miliardi di euro, come spiega Marc Aguettaz, amministratore delegato di GiPa Italia. La crescita si deve soprattutto ai paesi dove il parco circolante, comrprese due ruote e veicoli commerciali, sta aumentando a ritmi molto sostenuti, come Cina, Brasile, India e Indonesia e Thailandia

Secondo le stime di Global industry analysts il mercato globale dell’aftermarket potrebbe arrivare a quota 640 miliardi entro il 2020. In Cina, dove l'incremento del circolante rende necessario un aumento esponenziale delle officine, l'aftermarket trova ancora un “terreno vergine”, o quasi, che è intenzionato a sfruttare. I cinesi, da parte loro, cercano il know-how necessario e sono assetati di formazione.

Altro tema “caldo”, destinato a ridefinire gli equilibri del settore, è quello dell' e-Call, obbligatorio dal 2018 su tutte le auto nuove. Costruttori e assicurazioni sfrutteranno tali dispositivi per canalizzare le riparazioni verso le loro reti? Che contromisure prenderà il mondo degli indipendenti?